Un film che non riesce a raggiungere la potenza dell’originale serie Breaking Bad.
Il ritorno di Jesse Pinkman “El Camino” riprende la storia da dove l’avevamo lasciata alla fine di Breaking Bad, concentrandosi sul personaggio di Jesse Pinkman, interpretato ancora una volta da Aaron Paul. Sebbene l’idea di proseguire la narrazione di uno dei personaggi più amati fosse intrigante, il film sembra privo dell’energia e della tensione che ha caratterizzato la serie. La storia ruota attorno alla fuga di Jesse e al suo tentativo di lasciarsi il passato alle spalle, ma questa operazione nostalgia finisce per non aggiungere molto di nuovo.
Un film per i fan Per i fan di lunga data, El Camino offre alcuni momenti piacevoli, ricolmi di richiami alla serie originale. Tuttavia, questa pellicola sembra più un episodio esteso che un film con una propria identità. Vince Gilligan, il creatore della serie, si cimenta nel dirigere, ma il risultato appare tiepido rispetto agli standard di Breaking Bad. Aaron Paul offre comunque una performance solida, ma il materiale che ha a disposizione è limitato.
Mancanza di evoluzione Uno dei problemi principali di El Camino è che non riesce a portare una vera evoluzione narrativa. Seppur ci siano tentativi di dare profondità al personaggio di Jesse, il film non riesce a esplorare nuove dinamiche. La trama segue un percorso già tracciato e prevedibile, senza le svolte sorprendenti che avevano reso la serie un cult.
Conclusione: un film che poteva dare di più In definitiva, El Camino è un’operazione pensata per i fan, ma che non trova mai la forza dell’originale. Il ritmo è lento, e la tensione manca in diversi punti. Nonostante la presenza di alcuni volti noti, la pellicola non riesce a generare quella scintilla che ci si aspetterebbe da un sequel di Breaking Bad. Seppur nostalgico, il film lascia un po’ di amaro in bocca.
Voto: 5