Il Liverpool affronta il Bologna con una nuova guida, Arne Slot, ma lo stesso spirito combattivo e offensivo che caratterizza il club di Anfield.
La continuità tra Klopp e Slot
La sfida contro il Bologna rappresenta un test importante per il Liverpool, ora sotto la guida di Arne Slot, tecnico che ha portato una ventata di freschezza al club inglese, ma senza tradire l’identità costruita negli anni da Jurgen Klopp. Il filo conduttore tra le due ere non si è spezzato, e il Liverpool continua a essere una squadra temibile, grazie a una filosofia di gioco aggressiva e orientata all’attacco. Se Klopp aveva reso celebre il club per il suo gegenpressing asfissiante, Slot ha saputo mantenere la stessa intensità, aggiungendo però un tocco di calcio totale olandese, ereditato dalla sua formazione e dai suoi anni alla guida di club come l’AZ Alkmaar e il Feyenoord.
Chi è Arne Slot?
Per capire meglio la rivoluzione silenziosa portata da Slot a Liverpool, è importante conoscere il percorso di questo allenatore olandese. Nato nel 1978, Slot ha giocato come centrocampista per diversi club nei Paesi Bassi, tra cui FC Zwolle, NAC Breda e Sparta Rotterdam. Sebbene non abbia mai raggiunto la notorietà di un Johan Cruijff, Slot si è fatto notare per la sua intelligenza tattica e la sua capacità di leggere il gioco. Terminata la carriera da giocatore nel 2013, ha iniziato subito la sua avventura da allenatore, passando per ruoli giovanili e di assistente in diverse squadre olandesi. Il vero salto di qualità è arrivato con la guida dell’AZ Alkmaar, dove ha dimostrato di avere un’idea di calcio chiara e propositiva. Con l’AZ, Slot ha sfiorato la vetta dell’Eredivisie e ha ottenuto risultati importanti anche in Europa League.
Nel Feyenoord, dove è approdato nella stagione 2021-2022, Slot ha proseguito nel suo percorso di crescita, portando la squadra a giocarsi una finale di Conference League e dominando successivamente il campionato olandese. La sua capacità di adattare il calcio totale olandese al moderno calcio europeo ha attirato l’attenzione di numerosi club, tra cui proprio il Liverpool, che lo ha scelto per raccogliere l’eredità di Klopp.
Il calcio totale di Slot
Slot ha costruito una reputazione solida grazie al suo stile di gioco, che fonde i principi del Voetbaltotal olandese con il gegenpressing di scuola tedesca. Le sue squadre giocano un calcio offensivo, basato su un possesso palla paziente ma incisivo, e su una pressione alta che cerca di costringere l’avversario all’errore. Ciò che lo distingue, tuttavia, è la capacità di combinare queste idee con un’aggressività tattica che permette ai suoi uomini di giocare sull’uno contro uno senza paura. Questo approccio ha permesso al Liverpool di mantenere un’identità forte nonostante il cambio in panchina, e oggi la squadra si presenta come una macchina quasi perfetta, pronta a dare filo da torcere a qualsiasi avversario, incluso il Bologna.
I giocatori chiave
Molti dei protagonisti della rosa attuale del Liverpool erano già punti fermi sotto Klopp, ma con Slot alcuni di loro hanno assunto ruoli nuovi o maggiori responsabilità. Il centrocampo, ad esempio, è stato ristrutturato per favorire un gioco più fluido e propositivo, con la partecipazione attiva di giocatori come Alexis Mac Allister, che rappresenta perfettamente il nuovo equilibrio tra difesa e attacco. L’allenatore olandese ha saputo anche sfruttare la versatilità di alcuni elementi della squadra, permettendo una maggiore rotazione senza perdere efficacia sul campo.
Una sfida per il Bologna
Affrontare il Liverpool di Slot sarà una sfida tutt’altro che semplice per il Bologna di Vincenzo Italiano. La squadra rossoblù si troverà di fronte a un collettivo sorprendentemente già ben rodato, nonostante il recente cambio di guida tecnica. La capacità del Liverpool di imporsi su ogni centimetro del campo, unita alla qualità individuale dei suoi giocatori, rende i Reds un avversario temibile per qualsiasi squadra, specialmente in una competizione prestigiosa come la Champions League.
In definitiva, la transizione da Klopp a Slot ha dimostrato che il DNA del Liverpool è più forte di qualsiasi rivoluzione in panchina, e la “Slot Machine” ha già iniziato a macinare gioco e risultati con una propria identità.