Motta e Allegri:: stessi sbadigli

Poco gioco, pochi tiri in porta, una noia mortale

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Dichiarazioni

Motta e Allegri, what’s the difference? Guardando le partite si direbbe: proprio nulla!

Una noia mortale.

Possesso palla sterile e palla sempre indietro.

Questa sarebbe la nuova squadra del profeta Thiago?

Una disdetta.

Motta, a differenza del tecnico livornese, ha avuto in dote una serie di calciatori importanti.

Allegri con uomini nettamente inferiori, ha proposto lo stesso non gioco.

Con questi uomini avrebbe fatto probabilmente meglio, perlomeno in termini di risultati.

Giuntoli ha spinto per il cambio della guida tecnica.

Ha scelto Motta, insomma una scommessa.

Ma a quel punto non sarebbe stato meglio lasciare Montero?

Giovane ed oltretutto tifoso della Juventus.

Lippi, Conte, Allegri, hanno vinto, anche perché avevano un senso d’appartenenza che Motta non ha.

Ciò consente di sopperire alle difficoltà, anche grazie ad uno spirito combattivo, tipico del DNA bianconero.

Le vittorie con Como e Verona, sono state frutto di casualità, contro due squadre assolutamente modeste.

Empoli e Roma, organizzate soprattutto in fase difensiva, hanno evidenziato antichi problemi.

Uno di questi è certamente la scarsa fase offensiva.

Vlahovic è l’unica vera punta a disposizione.

Il serbo però non è un attaccante da Juve, uno alla Victor Osimhen, Lautaro Martinez o altro bomber con un istinto spiccato del gol.

Vlahovic, anche ieri, ha avuto due palle gol.

Non è stato in grado di trasformarne  neanche una.

Motta e Allegri

Il centravanti di razza, vedasi un Cristiano Ronaldo, quando ha una palla utile a partita, è in grado di trasformarla in oro.

Non è finora il caso di Dusan Vlahovic.

Ottimo attaccante, ma non di certo un campione alla David Trezeguet, giusto per rimanere in casa bianconera.

Ed allora, senza fornire 4-5 palle gol a gara, si farà sempre fatica a far gol.

Il compito di Thiago Motta è migliorare il suo standard di non gioco.

Perché così, non è cambiato nulla, anzi…..