Calcio, i più forti under 20 degli Europei

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campionato Europeo

Il campionato Europeo di calcio è un appuntamento atteso da tutti. C’è chi gioisce per la vittoria, chi invece si arrabbia o si getta nello sconforto per la sconfitta o peggio per l’eliminazione dal torneo. Un gioco, un trofeo che muove i cuori di quanti amano questo sport. E tra una vittoria e una sconfitta, tra una giocata di livello e le mille discussioni su chi è più forte o meno, sbucano dalle rose delle Nazionali alcuni giovani talenti, ragazzi non ancora uomini che però dimostrano di essere a proprio agio non solo su un campo di calcio professionistico ma anche in uno dei maggiori campionati internazionali per nazionali del mondo. Come è facile immaginare fanno parte delle squadre che più di tutte concorrono per la vittoria finale, come ad esempio l’Inghilterra o la Spagna, secondo le scommesse sulla vincente degli Europei tra le principali favorite anche alla vigilia della competizione per la conquista della coppa nel torneo in Germania. Andiamo allora a vedere di chi si tratta, chi sono questi ragazzi incredibili che stanno facendo strabuzzare gli occhi a tutti gli appassionati di questo sport e agli amanti del bel calcio.

Jude Bellingham

Partiamo con una delle certezze di questo torneo. Jude Bellingham è sicuramente tra i più forti giocatori del mondo. A soli 20 anni ha già una quantità di trofei vinti invidiabile, e ovviamente da protagonista. Se alla sua età è tra i più forti del pianeta non c’è nemmeno da pensarci che lo sia tra i più forti under 20 ad Euro 2024. E lo ha dimostrato con un gol in rovesciata contro la Slovacchia che ha salvato letteralmente la sua nazionale da una figuraccia, permettendole di proseguire nel torneo. Si conferma quindi un campione, protagonista nel Real Madrid e adesso vuole esserlo anche con la maglia dell’Inghilterra e chissà aggiudicarsi anche il Pallone d’Oro.

Lamine Yamal

Gli italiani se lo ricorderanno a lungo, Giovanni Di Lorenzo ancora di più visto che gli ha fatto girare la testa per 90 minuti. Di Lamine Yamal, 16 anni appena, si sapeva potesse essere un potenziale fenomeno ma non così precoce. In questo torneo ha battuto diversi record, primo tra tutti essere il più giovane esordiente della storia dei campionati europei. Le sue qualità le ha dimostrate partita dopo partita dove oltre a mettere in mostra una grande tecnica, ha impressionato per maturità e attitudine a giocarsela con giocatori molto più esperti di lui.

Kenan Yildiz

Del suo talento se ne parla da tempo ma nessuno pensava che a soli 19 anni Kenan Yildiz potesse essere già così decisivo in un club blasonato come la Juventus. Nelle gerarchie del club bianconero c’è Chiesa davanti a lui ma quando è stato chiamato in causa lui ha risposto sempre presente. In Nazionale in questi Europei ha sempre giocato dimostrando di essere in grado di farsi valere in campo internazionale conquistando la fiducia del CT Vincenzo Montella.

Joao Neves

Tutti lo vogliono e tutti stanno facendo qualsiasi cosa pur di ingaggiarlo. Tra Bernardo Silva, Rafa Leao e Joao Felix c’è un talentino di 19 anni che sta impressionando per la predisposizione ad essere un centrocampista centrale moderno, dove effettuare con la stessa qualità sia la fase di riconquista del pallone che quella della costruzione e verticalizzazione. Joao Neves ha dimostrato di non aver paura di niente e di nessuno e il suo futuro sarà sicuramente radioso.

Kobbie Mainoo

Partito dalle seconde linee, Kobbie Mainoo, 19enne inglese, si è conquistato man mano sempre più spazio nella Nazionale dei tre leoni. Lo stesso percorso che ha fatto quest’anno nel Manchester United, dove ha scalato sempre più le gerarchie, grazie anche a una squadra che non stava facendo tanto bene in campionato, fino a diventarne uno dei pilastri. E grazie al suo rendimento, Gareth Southgate non poteva non convocarlo e portarlo in Germania. Come tanti talenti della sua età è incredibile come sia diventato in poco tempo così sicuro di sé fino a sembrare un veterano, abile non solo dal punto di vista fisico, pressando a tutto campo e sacrificandosi anche in ripiegamento difensivo, ma anche in fase di attacco con una buona lettura del gioco e un’ottima tecnica individuale anche nel dribbling.