#Southgate, in Italia ci vorrebbero più Southgate e meno gente come Gravina

L’ex commissario tecnico della Nazionale inglese, ha segnato il miglior goal dell’Europeo

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#Southgate, in Italia ci vorrebbero più Southgate e meno gente come Gravina. Ebbene sì, in un Paese normale una persona qualunque avrebbe agito allo stesso modo di come ha agito l’ormai ex commissario tecnico inglese. E invece? Ci dobbiamo non solo sorbire l’ennesima brutta figura azzurra (gli Europei del 2020, disputatisi poi nel 2021 sono solo una pagina illusoria), ma anche l’assurdo discorso: “Siamo tutti responsabili”. E chi paga? Chi ne risponde di questo ennesimo scempio? Tutti al loro posto, tutto come era prima. Oltre il danno anche la beffa. La pochezza del nostro calcio è anche spiegato da questo, nessuno si assume la responsabilità di come si comporta e da ciò che ne scaturisce.

#Southgate, sarebbe stato già un passo avanti con un gesto netto

Nessuno scende da quel piedistallo di intoccabile che si sente di stare (arbitrariamente forse), nessuno che stupisca tutti con un gesto netto e clamoroso. Per esemplificare, come si è comportato Gareth Southgate: si è dimesso da commissario tecnico dell’Inghilterra, dopo aver condotto la Nazionale in due finali europee di fila, ma battuto ambedue le occasioni. E’ stato un vero “inglese”, si è assunto la responsabilità per davvero e non solo a chiacchiere come succede in Italia. Ha abdicato, ha lasciato il suo posto per consentire alla Nazionale di svoltare, di cambiare. In Italia non cambia niente: tutti al loro posto, tutti dove sono sempre. E ci chiediamo perché la nostra Nazionale è priva di talento.

#Southgate, una Nazionale senza talento perché il pesce puzza dalla testa

La nostra Nazionale ad oggi, non ha un calciatore di qualità. C’è chi cita Donnarumma, Bastoni, Barella, Pellegrini, Chiesa etc. Nessuno di questi è un fenomeno, nessuno di questi è all’altezza di gente che abbiamo avuto nel passato recente in Nazionale. E questo dipende anche dal fatto da chi ci governa calcisticamente, fin quando una figura come Gabriele Gravina cammina indisturbato tra gli uffici federali, non aspettiamoci mai qualcosa di diverso. Il pesce puzza sempre dalla testa: non c’è una base, non c’è una programmazione, non c’è un settore giovanile che plasmi i calciatori, non c’è niente. L’Italia oggi è questa: fuori ai gironi ai mondiali del 2010 e del 2014, neanche ci è andata nel 2018 e nel 2022.