Francia contro Portogallo: vincere è una sofferenza

La Francia ha vinto ai rigori contro il Portogallo. E i rigori alla fine dei supplementari sono sotto un certo aspetto una sofferenza

Tempo di lettura: 2 Minuti
396

Francia contro Portogallo – Anche per Francia contro Portogallo, visto che siamo in un momento degli europei per cui un vincitore ci deve essere per forza, ci sono voluti i rigori. La battaglia tra le due squadre ha dovuto vedere la sofferenza dei tempi supplementari, infruttuosi. E poi dei calci in porta diretti che comunemente vengono chiamati rigori. Per arrivare alla vittoria della Francia.

Francia contro Portogallo

Sia chiaro, se si guarda dal lato di chi vuole soffrire da spettatore, ben venga. Perchè vedere da tutti e due i lati del terreno di gioco che si cerca a più non posso di mandare la palla in rete, può piacere. Può piacere anche vedere per molto più tempo, i due tempi più i supplementari, le due squadre combattere corpo a corpo e gioco su gioco. Può perfino piacere passare più tempo davanti al televisore a guardare giocare calcio in maniera più intensa. Insomma: la sofferenza delle squadre o dello spettatore può essere una forma di piacevolezza.

Ma se si guarda dal lato di chi ad un certo punto si scoccia di vedere parità in campo, giocare a calcio può diventare una pesantezza. Può essere difficile vedere le due squadre giocare il più possibile e non andare mai in porta. O provarci ma non riuscirci. Può essere complicato commentare una partita di calcio senza la fragorosa emozione di decretare la rete con le urla e con l’enfasi tipica delle voci che commentano. Può essere poco pepato un gioco in cui le due squadre non devono giocare a fare un gol più dell’altra. Cioè segnare rispettivamente e vedere fino a che punto si arriva a segnare durante i due tempi.

La Francia contro il Portogallo, una squadra forte contro una squadra forte, non hanno fatto reti durante la partita in se e per se. E questo, come sopra, può essere ambivalente. Se da un lato arrivare ai rigori, e finire la cosa li, può essere segnale di bravura, dall’altro vuol dire non aver dato il massimo. Perchè le occasioni di fare rete ci sono state, al netto dei portieri. Ma non c’è stato lo sprint di aver reso pepato il gioco dal lato del fare rete e poi vedere quello che succede. Qualcosa è successo lo stesso, con i tempi supplementari. Ma è mancato quello non so che che avrebbe reso meno lunga e più corroborante tutta la partita.

Austria contro Turchia: un piccolo sogno si avvera