Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha espresso forti critiche sulla performance della nazionale italiana di calcio, soprattutto dopo la recente sconfitta contro la Svizzera agli Europei. In un’intervista a TeleLombardia, Salvini ha dichiarato: “Brutta Italia, mai in partita. Evidentemente chi ha scelto Spalletti lo ha fatto per un progetto, ma il calcio italiano ha problemi più profondi”.
Problemi Strutturali del Calcio Italiano
Salvini ha sottolineato che i problemi del calcio italiano vanno ben oltre le scelte tecniche o tattiche. “Il calcio italiano ha tanti problemi, economici, di stadi, di settori giovanili all’altezza, di debiti. Il calcio va ripensato, non partendo da Spalletti ma da Gravina”, ha affermato. Gravina, attuale presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), è stato identificato come la figura centrale da cui dovrebbe partire una riforma strutturale.
Infrastrutture e Nuovi Stadi
Uno dei punti chiave del discorso di Salvini riguarda le infrastrutture sportive, in particolare la costruzione di nuovi stadi. “Sono a disposizione per facilitare chi vuole fare stadi nuovi”, ha detto il ministro. Salvini ha menzionato di aver incontrato rappresentanti di Milan e Roma, due dei club più importanti del paese, per discutere delle necessità infrastrutturali. Ha sottolineato che è fondamentale che anche i Comuni collaborino attivamente per la realizzazione di questi progetti.
Collaborazione con i Comuni
Salvini ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra il governo e le amministrazioni locali per la costruzione di nuove strutture. “Le porte del ministero sono aperte. Prima si fanno, meglio è”, ha dichiarato, invitando i Comuni a fare la loro parte per facilitare la costruzione di nuovi stadi. Questa sinergia è vista come essenziale per migliorare le infrastrutture calcistiche italiane e, di conseguenza, il livello complessivo del calcio nel paese.
La Visione per il Futuro
In sintesi, le parole di Salvini riflettono una visione di ampio respiro per il futuro del calcio italiano. Il ministro ha sottolineato che non basta cambiare allenatori o giocatori, ma è necessaria una riforma strutturale che coinvolga tutti i livelli del sistema calcistico, dalla governance federale alle infrastrutture locali. “Il calcio va ripensato”, ha ribadito, sottolineando l’urgenza di interventi concreti e coordinati per risolvere i problemi economici, migliorare le infrastrutture e sviluppare settori giovanili all’altezza.