#CroaziaItalia, in campo per riscattare il nulla mostrato contro la Spagna

Lunedì si deve giocare per l’orgoglio, per la qualità lasciamo stare

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#CroaziaItalia è il terzo match del girone europeo in cui l’Italia di Spalletti si gioca un posto nella seconda fase, assieme appunto alla Croazia, alla Spagna e all’Albania. Chi si esaltava per la vittoria contro l’Albania e chi si è depresso per la partita contro la Spagna: stia tranquillo, non occorre né l’uno e né l’altro. Perché l’Italia è stata la stessa faccia in ambedue le partite, ma come sovente accade il risultato sposta l’attenzione e non ti consente di valutare il tutto con obiettività e raziocinio. Contestualizziamo il tutto e chiediamoci: come mai siamo diventati così scarsi? Il calcio espresso da chi c’era prima, è adesso questa roba qua? Questa roba mostrata pateticamente contro la Spagna?

#CroaziaItalia, gli azzurri sono lo specchio di chi è al vertice

Parliamo di calciatori come: Zoff, Maldini, Cabrini, Nesta, Fabio Cannavaro, Franco Baresi, Tardelli, Ancelotti, Pirlo, Rivera, Riva, Paolo Rossi, Totti, Baggio, Del Piero, Vialli etc. Oggettivamente i calciatori sono quelli che sono attualmente ed è poco. E dunque? Nasce tutto dal basso, dai settori giovanili fino ad arrivare all’alto, dai dirigenti incapaci e miopi, i quali invece di pensare a domani, si limitano ad oggi, all’immediato. Non esiste un progetto tecnico, una strategia. Il pesce puzza sempre dalla testa: iniziamo a mobilitarci verso chi è rimasto in una situazione stagnante, nella quale giacciono da anni la Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc ndr) e la Lega Calcio. Questo letargo dura da troppo, svegliamoci!

#CroaziaItalia, il mondiale del 2006 e l’ultimo Europeo ci hanno illuso

Bisogna ricostruire tutto daccapo: partendo dai settori giovanili e dai centri di formazione, obbligatori per i club delle serie maggiori, restituendo centralità e aggiornando la scuola allenatori italiana di Coverciano. Serviranno anni, ma sempre meglio dell’obbrobrio a cui assistiamo da diciotto anni. Il mondiale vinto proprio in Germania nel 2006 ci ha illuso, ignoriamo come l’abbiamo vinto e con chi soprattutto. L’Europeo zoppicante del 2008, i mondiali osceni del 2010 e del 2014, con in mezzo un altro zoppicante Europeo del 2012, l’Europeo del 2016 così e così, l’ingiustificato assenteismo ai mondiali del 2018 e del 2022. In mezzo un Europeo vinto nel 2021, senza considerare come abbiamo vinto.

#CroaziaItalia, agli azzurri mancano troppe caratteristiche per incidere

Non si può inventare un qualcosa da nulla, se quel qualcosa manca. In Italia si esaltano le cose con troppa facilità. Ad oggi non c’è un calciatore italiano (a prescindere dal ruolo) degno di nota. Esaltiamo gente come Donnarumma, Bastoni, Barella, Pellegrini, Chiesa e Scamacca. Gente di livello normale, nessuno di questi citati è un fenomeno o un fuoriclasse. Nessuno di questi ti permette quel salto di qualità per fare la differenza nei momenti opportuni. In Nazionale oggi mancano elementi come: carisma, personalità, sfacciataggine, qualità, carattere. L’Italia nel 2006 in Germania ha vinto il mondiale grazie a calciatori con queste caratteristiche e non le compri al supermercato, o le tieni o le tieni.