Spagna contro Italia: una partita troppo scontata?

La Spagna è stata bravissima, ottimo gioco. Ma vale la pena di giocare lo stesso, se tanto vincono i più bravi in partenza?

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Spagna contro Italia – Qualcuno potrebbe dire che gli spagnoli sono più forti. Se non i più forti in assoluto. E quando sei il più forte la domanda che sorgerebbe spontanea è una sola: chi te lo fa fare di partecipare ad un torneo di calcio se tanto non vinci? Perchè prima di parlare di come la Spagna è riuscita a collezionare un album di azioni fallose contro l’Italia, e di come Donnarumma ha salvato parzialmente la situazione, la questione è questa.

Spagna contro Italia

In linea di principio, quando tu organizzi un torneo fai partire le squadre partecipanti su una linea paritaria. È poi la capacità e la forza di una squadra che fanno la differenza durante il torneo. Non parteciperesti nemmeno se tanto sai che le squadre brave, se cosi si può dire, sono poche. Partecipi ad un torneo con la potenzialità di giocartela e di vedere se il tuo lavoro di preparazione possa portare frutto o meno. Magari arrivi fino ad un certo punto, ma intanto hai partecipato e hai giocato paritariamente con le altre squadre: undici contro undici.

Ieri sera la Spagna è stata bravissima, nulla da eccepire. Riuscivano, in molti casi fallosamente, a bloccare il gioco degli italiani. Riuscivano ad intercettare i passaggi italiani con precisione chirurgica. Avevano sempre lo sprint di arrivare sotto porta italiana e tirare con precisione. In questo caso, tranne una volta di un autogol, è stato Donnarumma con l’aiuto dei giocatori a fare non segnare la Spagna.

Ma detto tutto questo, affermata la superiorità degli spagnoli, valutato che se non fosse stato per autorete ci sarebbe stato un pareggio, il torneo vale la pena giocarlo? Se si partisse da questo, tante squadre farebbero meglio a non presentarsi nemmeno, perchè tanto non avrebbero la minima speranza. Nemmeno sulla carta, di giocare più in là nel torneo. E invece le squadre giocano. I tifosi fanno le costose trasferte per supportare i propri giocatori. Ieri sera perfino il Re di Spagna è andato a vedere i suoi giocatori, ma non credo come tutti con la certezza scontata che sarebbero passati. Perchè il calcio è prima di tutto un gioco. E se non c’è lo spirito del gioco, se non ci fosse questa base stabile per cui tutto è possibile e nulla è scontato, credo che pochi ne farebbero parte, tolti i soldi.

L’articolo con tutti gli orari di Stefano Auditore