Italia contro Albania – Aver guardato il match di Italia contro Albania sotto un certo aspetto è stata una precoce agonia. Sotto altro è stato vedere una partita dimezzata. Ma è meglio andare per ordine.
Italia contro Albania
Sono bastati poco meno di trenta secondi, nemmeno un minuto di gioco, perchè l’Albania andasse in vantaggio con un gol sfuggito all’Italia da parte di Bajrami. E già li si è potuta sentire la sofferenza e quasi la volontà di linciare la squadra a fine partita per aver fatto una figura tanto grama. Successivamente le cose sono andate meglio. Bastoni all’undicesimo minuto ha pareggiato la situazione e allora l’Italia ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Perchè la partita poteva volgere al meglio. Quasi lo smacco dei trenta secondi iniziali abbia dato una scossa principale a tutta la squadra italiana.
Il sedicesimo minuto sempre del primo tempo ha visto il miglior giocatore della partita, Barella, fare una splendida rete che ha portato il punteggio sul due a uno. Poi per il resto della partita è come se non fosse successo quasi nulla. Si sono alternati poco gli albanesi, quando l’Italia aveva possesso palla. C’è stato un certo fronteggiarsi a parte qualche azione fallosa. L’Italia ha mantenuto un grande gioco di rimpalli e passaggi, mentre l’Albania ha sempre sperato, in questa partita, male, che una azione fulminea potesse portare la rete. Chiesa è stato martoriato dal gioco albanese ma nulla di grave nel complesso.
Per il resto niente di più. O per lo meno poco. Un secondo tempo con una Albania aggressiva nel finale e molto piatta di fronte al costruire gioco italiano in svolgimento di partita.
Il secondo tempo è stato da un lato, da parte dell’Italia, un mantenere la posizione del vantaggio lieve di un gol. Dall’altro lato un giocare generale che può far intuire una Albania pazientemente in attesa che gli italiani fossero sfiniti dal cercare l’azione da creare contro la propria difesa.
Ma il gioco nel secondo tempo, dopo il vantaggio italiano, è come se si fosse bloccato.
Chiesa è stato un giocatore marcatissimo sulla fascia. Forse con la volontà albanese di non farlo arrivare davanti alla porta per segnare.
Si segnala qualche cartellino giallo e qualche infrazione meritati, perchè gli strattonamenti da tutte e due le parti non sono mancati. E bisogna riconoscere che i cambi sono stati forse volutamente fatti in parallelo a partita quasi finita. Si potrebbe ipotizzare una volontà, per lo meno italiana, di non alterare gli equilibri in campo mentre la formazione di partenza ha inequivocabilmente prodotto dei risultati vincenti.
Ci sono state palle in porta uscite di un soffio. E non si può non riconoscere ai portieri di entrambe le squadre di aver dato una mano considerevole ad arricchire il gioco con le loro azioni. Notevole il fianco di Donnarumma che ha deviato un tiro diretto, un sicuro gol, quel tanto da non farlo entrare in porta.
Ma a conti fatti il secondo tempo non ha creato grandissime emozioni. Un tempo giocato, indubbiamente, ma nel complesso molto piatto. Un’Italia che una volta raggiunto il vantaggio ha fatto quello che ha fatto per mantenere il passo in avanti. E forse una Albania in trepidante attesa che le cose potessero cambiare, ma non è successo.
Emozioni calcistiche, naturalmente. Non il tifoso che è entrato in campo a partita quasi finita e a cui sono stati necessari diversi steward per fare un placcaggio adeguato.
Comunque i tre punti gli italiani li hanno presi. C’è da vedere contro la Spagna le cose, come andranno…
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