Di Gregorio, parla l’agente: “Pronto per una big. Con la Juve…”

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Di Gregorio

Di Gregorio, parla l’agente Carlo Alberto Belloni, che ha rilasciato un’intervista a Sportitalia, parlando della stagione appena conclusa dal portiere del Monza. Riportiamo di seguito il virgolettato concessoci da tuttojuve.com

“Se è stata quella della vera consacrazione? Assolutamente sì, ha raggiunto livelli altissimi. Ieri guardavo le varie statistiche di Sofa, che lo vedono fra i migliori portieri d’Europa per il rendimento, nella formazione top dei primi 5 campionati europei. È una grande soddisfazione”.

Di Gregorio come ha vissuto questa crescente attenzione da parte di noi media?

“In verità in maniera molto tranquilla. Sapevamo cosa potesse fare, lo abbiamo sempre saputo e abbiamo scelto di fare un percorso che lo potesse portare a migliorarsi stagione dopo stagione.

E in quest’ultima ha alzato ulteriormente il livello. L’anno scorso, alla prima in A, voi giornalisti lo davate spacciato perché doveva giocare Cragno.

Questo fa parte delle regole del gioco. E’ tranquillo, è soddisfatto, sta diventando un grande calciatore”.

La Nazionale era un sogno per Di Gregorio, ma lei ha spiegato che comunque capiva le gerarchie nel ruolo.

“Certo, lo sapevamo: non è mai stato convocato in questo periodo dato che la Nazionale sta lavorando con 3 portieri da 2 anni.

Per la delicatezza del ruolo lo capisco e ce lo aspettavamo, poi secondo me finito l’Europeo inizieranno nuovi ballottaggi nei quali, se continuerà così, sarà difficile non considerarlo”.

Dove lo vede cresciuto maggiormente rispetto a un anno fa?
“È diventato più maturo in certi momenti della partita, sulle scelte da prendere: lui a volte era troppo istintivo, ora gestisce meglio l’impulsività.

Come dicevamo prima, anche nel gestire l’attenzione dei media è stato bravo, mantenendo i piedi per terra, ma con consapevolezza.

Perché vincendo il premio come miglior portiere della Serie A si rende conto di essere forte, pur mantenendo tutta l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto.

Ora è pronto per fare un salto in avanti passando a un club più importante. Tutto secondo i piani”.

Galliani non è sorpreso dalla sua crescita?

“È stato il primo a crederci. Ricordo quando il Monza perse i playoff il primo anno in B. Subito dopo il Dottore mi chiamò per confermare il giocatore per la stagione successiva, sempre in B.

E io gli dissi: ‘Va bene Dottore, ma l’anno scorso c’era il diritto di riscatto, ora vorremmo mettere l’obbligo perché se dovessimo vincere il campionato, sarà giusto che la Serie A la giochi con il Monza’. E così facemmo.

Giustamente poi l’anno scorso il club voleva avere due giocatori forti nel ruolo e c’era quella occasione per avere Cragno data la retrocessione del Cagliari.

A livello pratico però Di Gregorio ha giocato tutte le partite, lasciandone solo una a Cragno… l’Uomo Tigre ha mangiato l’Uomo Cragno insomma (ride, ndr)”.

Con Galliani cosa vi siete detti in vista del mercato?

“Di tutto quello che è stato scritto, c’è una piccola verità: ci sono state delle chiacchiere con la Juventus.

Da lì a dire che sia tutto fatto, non è vero. Stiamo parlando, il campionato è finito da due giorni, questo è il momento in cui tutti i club stanno sistemando tanti aspetti dirigenziali, di allenatori…

Fa piacere, ma così come ce ne sono state con la Juve, ci possono essere state altre chiacchierate.

Poi Michele farà le vacanze e se avremo qualcosa di concreto e ci sarà la possibilità di lasciare Monza, allora lo farà”.

È pronto per la Juventus e per una maggiore concorrenza?


“Per quanto riguarda la concorrenza certamente, c’è sempre stata. Man mano che sali di livello, la concorrenza si alza e ti aiuta a diventare più forte.

E per quanto riguarda il fatto di essere pronto, assolutamente sì, grazie al percorso fatto: è stato miglior portiere in C con il Renate, poi miglior portiere ancora in C con il Novara, il miglior portiere di B con il Pordenone, poi la promozione con il Monza, l’anno scorso è stato nella top 3 e quest’anno il migliore anche in A.

Il rendimento parla per lui, così come la sua metodologia di lavoro. È finito il campionato, ma il ragazzo ora è ancora al campo per fare terapie, perché ha un fastidio al costato che vuole sistemare prima delle ferie”.

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