Thiago Motta Juve, Cucchi a RBN: “Serve chiarezza su Allegri”

Tempo di lettura: 2 Minuti
442
Thiago Motta Juve

Thiago Motta Juve. Presto sapremo quale sarà il nuovo allenatore dei bianconeri. Domenica, però, c’è in programma il match casalingo con la Salernitana, in cui la truppa guidata da Allegri proverà a raggiungere matematicamente la qualificazione in Champions League.

Il mercoledì successivo, invece, si terrà la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. iI tecnico toscano proverà a chiudere la sua seconda avventura alla guida della Juventus riportando un trofeo che mancava dal 2020.

L’ultimo trofeo vinto dalla Juventus fu proprio la Coppa Italia 20/21. Anche allora, la finale fu proprio Juventus – Atalanta, vinta 2 a 0 dai bianconeri guidati da Andrea Pirlo, con le reti di Chiesa e Kulusevski.

Riportiamo di seguito l’intervento a RBN di Riccardo Cucchi, voce di Tutto il calcio minuto per minuto.

Thiago Motta Juve. Cucchi, l’intervista a RBN

Dopo la prestazione contro la Roma, Cucchi si proietta al finale di stagione della squadra di Allegri: “Nella sfida di domenica allo stadio Olimpico, la Juve mi ha ben impressionato. Match combattuto, grande prova dei due portieri, in particolare di quello giallorosso.

La squadra di Allegri è stata pratica e ha avuto la possibilità di portare a casa il bottino pieno. Prima di dare giudizi definitivi aspettiamo la qualificazione in Champions League e la finale di Coppa Italia, quest’ultima molto difficile contro l’Atlanta che in questa fase è la squadra più in forma. Se venisse raggiunto il doppio obiettivo, non capirei le critiche ad Allegri, sempre troppo esagerate”.

Cucchi fu il protagonista della radiocronaca di Lazio-Inter del 5 maggio 2002: “Giornata straordinaria, come quella Perugia-Juventus del 2000. Tra le tante gare che ho raccontato durante la mia carriera, sono quelle più incredibili.

In particolare la partita dell’Olimpico, considerando il clima che si era creato attorno alla stessa.

Secondo molti, la Lazio avrebbe dovuto lasciare libero il passo all’Inter, ma in realtà giocò per i suoi interessi, visto che aveva qualche obiettivo da raggiungere.

Certo fu un atmosfera inverosimile, considerando che le due tifoserie erano gemellate, in particolare le rispettive Curve”.

CLICCA QUI per altre notizie si News-Sports.