Se nel settore rally il fine settimana è andato a fasi alterne ben diverso è il bilancio tracciato da quello relativo alla velocità in circuito con tre giorni fruttuosi.
Al Red Bull Ring, tra Sabato e Domenica, si aprivano i battenti sul Time Attack Italia, nell’unico atto oltre confine, con il sodalizio di Maser che ha occupato due dei tre gradini del podio.
A vincere è stato il patron Francesco Stefan che, nonostante la lunga inattività, si è espresso al meglio con la sua Porsche Cayman 718 GT4 di BA Motorsport, vincendo la classe GTS.
“Non posso che essere soddisfatto per questo risultato” – racconta Stefan (presidente Xmotors Team) – “perchè, correndo così poco nelle ultime stagioni, non è mai facile salire su una vettura nuova e spingere al massimo. La formula del Time Attack Italia mi piace molto ed è quasi certo che affronteremo l’intero calendario proposto. Un particolare ringraziamento a tutti i nostri partners ed al team BA Motorsport per una Porsche che ha girato in modo impeccabile.”
Soddisfazione condivisa con un buon Denis Mezzacasa che, al debutto sulla Seat Leon MK2 ed al ritorno sul tracciato austriaco di Spielberg, ha completato il podio, chiudendo in terza piazza.
“Un modo diverso di vivere la pista” – racconta Mezzacasa – “e ci è piaciuto molto. Una corsa contro il tempo in circuito, un mix tra la cronoscalata e la velocità pura. Complimenti al mio presidente Stefan, vincitore della classe GTS, mentre noi portiamo a casa un buon terzo posto. Complimenti a tutta l’organizzazione, è stata perfetta e non ha mai marcato un ritardo sul programma. C’è da sistemare un po’ le classi perchè non hanno mai avuto auto come la mia in griglia. Una gran macchina la Leon MK2, tanti cavalli da far correre lungo tutta la pista.”
Dal podio firmato dal presidente e dal pilota di La Valle Agordina ad un Sabato e Domenica di alto livello arrivato anche dall’Autodromo dell’Umbria con un Giovanni Buganza in piena forma.
Il pilota di Castelfranco Veneto era impegnato in un nuovo atto del Trofeo Italia Prototipi e la trasferta di Magione ci ha consegnato una battaglia serrata per l’alloro più prestigioso.
Il trevigiano, al volante della sua Chevron B16, ha lottato a lungo per il successo, arrendendosi solamente sul finale ed accontentandosi del secondo assoluto, primo tra le storiche.
“Grande battaglia con Sulas e la sua Radical moderna” – racconta Buganza – “ma le abbiamo provate tutte. Per l’intera durata della gara abbiamo cercato di passarlo ma non ci siamo riusciti. La differenza di età, tra la nostra Chevron del 1970 e la Radical di Gianmaria, si è fatta sentire. Siamo soddisfatti perchè, assieme a Davide Melandri, abbiamo migliorato ulteriormente il setup della B16. Non siamo ancora al top ma ci stiamo avvicinando molto. Grazie a tutti.”