Abusi sessuali: le confessioni di due ex suore

Furono persino costrette a rapporti sessuali, anche a tre

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Abusi sessuali, una questione aperta che riguarda tanti uomini e donne della nostra società. Fatti abominevoli che hanno spesso sconvolto comunità intere. Stavolta i protagonisti sono coloro che non ti aspetti

Due ex suore della Comunità di Loyola, presunte vittime del gesuita Marko Rupnik, hanno deciso di raccontare gli anni di abusi sessuali subiti.

Le donne si chiamano Gloria Branciani, italiana di 60 anni, e Mirjam Kovac, slovena di 62.

Oggi, dopo svariati anni, hanno deciso di denunciare pubblicamnete le violenze subita.

Lo hanno fatto a Roma, con una conferenza stampa organizzata presso la Federazione nazionale della stampa italiana.

Le due donne hanno chiesto alla Chiesa di buttar giù il muro di omertà, posto dinanzi al “potente” ex padre spirituale sloveno.

Presente anche la co-direttrice di Bishoaccountability.org, Anne Barret, che ha paragonato Rupnik a Marcial Maciel Degollado e Thodore McCarrick, due alti prelati che comisero abusi, ampiamente “difesi” per lungo tempo dalle  complesse gerarchie ecclesiastiche.

Abusi sessuali: la denucia nei confronti del gesuita

La Branciani durante l’incontro ha descritto con molta precisione il metodo abusante utilizzato da Rupnik, e che si sarebbe instaurato nella Comunità.

Dopo una serie di approcci in veste di padre spirituale, sarebbe riuscito nel tempo a plagiarla al punto da costringerla a rapporti sessuali, anche a tre.

“A un certo punto mi disse che sentiva nella preghiera che il nostro rapporto non era esclusivo ma doveva essere a immagine della Trinità, quindi dovevamo invitare un’altra sorella a vivere sessualmente con noi”.

Una cosa davvero sconvolgente, ma il racconto è proseguito.

Abusi sessuali

“Addirittura per convincermi a dei veri rapporti pornografici, cominciò a portarmi in due sale cinematografiche di Roma, sulla Salaria e sulla Nomentana, e si vedeva che lui era un profondo conoscitore di questi posti”.

Le due presunte vittime hanno inoltre chiesto di essere ascoltate, rivolgendosi direttamente a Papa Francesco, che ha fatto aprire un inchiesta in merito.

Pare infatti che le donne abustae siano decine.