Pensare alla vita dopo che il corpo esanime di un nostro caro diviene un’eterea anima perduta, appare piuttosto complicato. Lo straziante dolore lasciato su questa Terra lacera il cuore come le lacrime che scendono sul viso e consumano le gote dei cari afflitti. In egual modo, la triste e prematura scomparsa di Marco ha lasciato un vuoto abissale in coloro che lo conoscevano, ai suoi affetti, ai suoi amici e a una comunità intera che, giorno dopo giorno, cerca di ritrovarlo in un sorriso, in uno sguardo, in un raggio di sole, nei colori dell’arcobaleno dopo una giornata tempestosa o nel suono di un tamburello in festa che intona le prime battute di pizzica.
Marco era anche questo e, nella sua breve vita, ha diffuso l’amore andando oltre i confini, incontrando culture e abbracciando la magnificenza della tradizione pugliese.
Dal canto suo, Lizzano, le associazioni presenti sul territorio, la parrocchia, i cantori pugliesi, gli amici, i conoscenti e, soprattutto, i loro genitori hanno voluto ricordarlo ancora una volta in una serata dedita apparentemente alla spensieratezza e al divertimento, ma che celava la volontà di rammentare la sua gioia di vivere. Una serata all’insegna dell’altruismo, perché donare è sempre un gesto d’amore fatto con il cuore per il bene altrui. Ed è proprio questo il gesto che Marco compiva nella sua quotidianità e che ha perpetrato anche dopo il suo passaggio terreno.
Una luce per Marco
Nel mentre i viandanti si fermavano a ballare, ad ascoltare la musica e a banchettare quasi come se stessero partecipando a un simposio dal tema rilevante, un cielo terso rifletteva una luce a cui spesso i suonatori e i genitori miravano. Una luce che rappresentava Marco e che, con il suo calore, inondava coloro che ivi erano presenti. La luce dell’anima che è intorno a noi e che sempre sarà accanto a coloro che vivranno nel suo ricordo, perché anche quando la vita volge al termine, l’anima rimane e avvolge i vivi.
Marco è ancora vivo
Le parole dei genitori di Marco hanno commosso tutti. La volontà di donare i suoi organi è stato l’ultimo gesto di amore e altruismo che ha illustrato in maniera esemplare questo ragazzo che aveva ancora tanta voglia di vivere e che, seppur in modo differente, vivrà nelle vite di altre persone, le stesse a cui ha salvato l’esistenza.
“L’onore non sta in un titolo, né in una decorazione, ma negli atti e nei moventi delle azioni” Courbet
Un doveroso ringraziamento a Salvo Lupo per la gentile concessione fotografica.