E’ di nuovo allarme per via di una nuova forte scossa di terremoto in Italia. Ecco i particolari.
Terremoto di magnitudo 3.5 Scuote l’Emilia-Romagna
Nella regione dell’Emilia-Romagna, un’area vicino a Piacenza ha sperimentato una serie di scosse sismiche che hanno destato preoccupazione. La scossa più potente, di magnitudo 3.5, è stata registrata alle 7.11 del mattino del venerdì 13 ottobre 2023, nella provincia di Piacenza, ad una profondità di 22 chilometri. L’epicentro si trovava vicino a Vigolzone, a circa 15 chilometri a sud di Piacenza. Al momento, non sono stati segnalati né vittime né danni materiali significativi.
Poco dopo, otto minuti più tardi alle 7.19, la stessa zona ha subito una seconda scossa sismica, ma fortunatamente di minore intensità, con una magnitudo di 2.5. Questo evento aveva la stessa profondità, con l’epicentro situato a soli 4 chilometri da San Giorgio Piacentino. Successivamente, alle 7.42, una terza scossa di magnitudo 2.7 è stata rilevata, con una profondità di 24 chilometri e un epicentro situato a soli 3 chilometri da Vigolzone.
Le scosse sismiche successive
Alle 8.17, si è verificata una quarta scossa, questa volta di magnitudo 2.9, con l’epicentro ancora nelle vicinanze di San Giorgio Piacentino, ma ad una profondità di 25 chilometri. Alle 8.29, si è verificato un altro evento sismico, con una magnitudo di 2.4, situato a 24 chilometri di profondità e con un epicentro localizzato a 2 chilometri da Vigolzone.
Queste scosse sismiche fanno parte di una serie di terremoti che hanno colpito la zona intorno a Piacenza nei giorni precedenti. Dal 27 settembre ad oggi, sono state registrate oltre venti scosse sismiche in questa regione, con magnitudo comprese tra 2.0 e 2.9, fatta eccezione per quella di magnitudo 3.5 avvenuta alle 7.11 di oggi.
In particolare, tra domenica 8 e lunedì 9 ottobre, sette scosse sismiche si sono verificate, seguite da una di magnitudo 2.7 il 10 ottobre, sempre con epicentro a San Giorgio Piacentino, e una di magnitudo 2.4 l’11 ottobre, a Carpaneto Piacentino. La situazione sismica nella zona richiede una costante attenzione e ulteriori monitoraggi.
Terremoti in Italia: la situazione attuale
Come ben noto, l’Italia è situata in una regione caratterizzata da un elevato potenziale di attività sismica, come confermato dalla valutazione della Protezione Civile. La nazione presenta un alto grado di vulnerabilità, cioè una significativa probabilità che gli edifici subiscano danni in seguito a terremoti, e un’ampia esposizione, che implica un elevato rischio di danni alle persone.
La posizione geografica dell’Italia la colloca in una zona in cui la placca eurasiatica e quella africana convergono. In particolare, l’intera catena appenninica è considerata un’area ad alto rischio sismico, con solo Puglia e Sardegna che mostrano un rischio inferiore.
Storicamente, i terremoti più devastanti in Italia hanno colpito la Sicilia, come ad esempio il terremoto di Val di Noto nel 1693 e il terremoto di Messina nel 1908. Nel primo caso, si stima che abbiano perso la vita circa 60.000 persone, mentre nel secondo caso le vittime sarebbero state oltre 100.000.
Negli anni recenti, l’Italia ha vissuto terremoti drammatici come il sisma de L’Aquila nel 2009, quello dell’Emilia-Romagna nel 2012 e quello del Centro Italia nel 2016. Nel solo anno 2022, secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), si sono verificate 16.302 scosse sismiche in Italia, molte delle quali non percepibili dalla popolazione.
Tutti questi recenti eventi sismici nel nostro paese sono avvenuti in zone caratterizzate da un alto rischio sismico e, secondo gli esperti, non sembrano essere collegati agli eventi sismici che si sono verificati in Marocco.