Il Fatto Quotidiano ha fatto il punto della situazione in casa Sampdoria dal punto di vista economico. La Samp è riuscita a iscriversi alla Serie B nonostante un debito accertato, al 31 maggio, di oltre 150 milioni di euro.
Il Fatto Quotidiano spiega: “Il 10 agosto, cioè otto giorni prima del via del campionato, la nuova proprietà della Sampdoria presenta al Tribunale di Genova un ricorso per l’omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti e della proposta di transizione dei crediti tributari con l’Agenzia delle Entrate. È un business plan a tutti gli effetti folle e che come condizione indispensabile per ottenere l’omologa si regge su due condizioni sportivamente aberranti: A) il ritorno immediato della Sampdoria in Serie A al termine del campionato in corso; B) la certezza della permanenza in A al termine della stagione successiva. Inutile dire che nessuno nello sport può avere garanzie del genere: e basterebbe questo per far suonare a distesa tutti gli allarmi nel Palazzo del calcio. Ma le mummie della Figc del faraone Gravina fanno finta di niente. Anche se la Samp è un morto che cammina, l’ordine è di tenerla in vita per ragioni che nulla hanno a che fare con i principi dello sport”. Nei prossimi giorni si pronuncerá il Tribunale di Genova ma l’Agenzia delle Entrate ha già accettato lo stralcio del 65% del debito del club che invece di 49,1 milioni ne pagherà solo 17,7 con risparmio di 31,4 milioni. Ma la notizia clamorosa riguarda le tempistiche: la Sampdoria potrà pagare, secondo quanto riporta il quotidiano, in un’unica soluzione fra 20 anni, a fine 2043. Non è tutto: se prima del 2043 la proprietà venderà il club (cosa pressoché certa), dovrà pagare solo il 50% del debito che già è stato ridotto del 65%