Ancora un’altra stangata, INCREDIBILE

È incredibile quello che è stato registrato nel corso delle ultime ore, si tratta di una nuova stangata che grava sulle tasche degli italiani?

Tempo di lettura: 2 Minuti
3913

Ancora un’altra stangata, INCREDIBILE.

Siamo dinanzi a una nuova stangata che grava sulle tasche degli italiani? Eppure quello registrato in Puglia non sembrerebbe essere l’unico caso. Parliamo dell’aumento della benzina che sembrerebbe aver sfiorato i 4 Euro a litro. Semplice rincaro o sciacallaggio? A replicare a quanto accaduto ci avrebbe pensato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha detto:

“Ci pare assurdo. Chiediamo alla Guardia di Finanza di verificare come mai risulti questo dato anomalo. Se si tratta di un errore nella comunicazione dei dati da parte del distributore, oppure se è un errore del ministero, considerato che stando ad altre fonti non ufficiali il distributore risulterebbe chiuso da mesi. In quest’ultimo caso, si tratterebbe di un fatto ancor più grave, atteso che sul sito del ministero e nella comunicazione dei dati alle 8.00, risulta un prezzo trasmesso ieri alle 8.23. Ci domandiamo, in quest’ultima ipotesi, come il ministero elabora i dati, come calcola le medie regionali, come scorpora i dati farlocchi per fare la media e, soprattutto, perché si ostina a pubblicarli, dando informazioni sbagliate sui prezzi praticati. Altro che trasparenza. Al di là di questo singolo caso, comunque, segnaliamo il problema di chi utilizza benzine speciali, ad esempio con più ottani, che hanno sfondato la soglia dei 3 euro in alcuni distributori. Dal 31 dicembre 2022 ad oggi, ossia dopo il ripristino delle accise deciso dall’Esecutivo, secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) il prezzo della benzina in modalità self service è salito del 18,4%, oltre 30 cent, pari a 15 euro e 10 cent per un pieno da 50 litri, con una stangata su base annua pari a 362 euro per una famiglia che fa due pieni al mese. Va un po’ meglio per il gasolio, +8,1%, ma è comunque una mazzata pari a 6 euro e 88 cent a rifornimento, 165 euro su base annua. Il Governo non può continuare a lavarsene le mani, accampando la scusa che lo sconto costerebbe allo Stato 1 miliardo di euro al mese. Non si tratta, infatti, di ripristinare tutto il taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi: 25 centesimi. Basterebbe una riduzione ben più contenuta, pari a un quinto, con un costo pari quindi a 200 milioni, per far scendere i prezzi a livelli più ragionevoli, con la benzina sotto 1,9 ed il gasolio sotto 1,8 euro al litro”.

Fonte: autoappassionati.it