9 luglio 2006, sembra ieri ma sono trascorsi “appena” diciassette anni

Italia campione del mondo contro la Francia in Germania

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9 luglio 2006, una data mai banale per nessun italiano al mondo. Una data che ricorda un qualcosa di “piccolo?” realizzato nel Paese che non ci ha mai digerito appieno. L’Italia di Marcello Lippi vinceva i mondiali di calcio contro la Francia in Germania, dopo ventiquattro anni dall’ultimo successo. L’ultimo risaliva a quello del 1982 – esattamente il 5 luglio – quando la Nazionale di Bearzot vinceva 3-2 contro il Brasile in Spagna. Proprio in quella giornata – in quella data e in quell’anno – nasceva Alberto Gilardino, campione del mondo dopo ventiquattro anni in Germania con una rete e un assist. Tu chiamalo destino. Una Nazionale che arrivava in Germania non col morale a mille se facciamo mente locale.

9 luglio 2006, l’Italia in Germania con la zavorra Calciopoli

La Nazionale non se la passava molto bene in quell’estate, costretta purtroppo anche indirettamente ad assorbire quanto di squallido accadeva in patria. Lo scandalo Calciopoli era in prima pagina, ma la squadra e Lippi furono capaci di gestire la situazione e di eludere ogni discorso in proposito, per concentrarsi esclusivamente sul mondiale. Lo stesso Lippi fu in principio criticato per aver scelto alcuni calciatori non “appetibili” alla stampa: tipo aver preferito Iaquinta (nove reti in ventiquattro partite in Serie A) a Lucarelli (diciannove reti in trentasei partite in quell’annata in Serie A). O peggio aver portato Totti, infortunatosi a febbraio in Roma-Empoli e mai più sceso in campo in campionato.

9 luglio 2006, sette partite dure e sofferte: “all’italiana” 

Furono quattro mesi duri per Totti a recuperare per cercare di rientrare nel gruppo che sarebbe partito per la Germania. Malgrado fosse a mezzo servizio Lippi lo convocò ugualmente e il fato diede ragione al commissario tecnico. Superato ogni step non senza qualche patema per esempio De Rossi espulso contro gli Usa, Materazzi espulso (ingiustamente) contro l’Australia; “canguri” eliminati al 95′ col rigore di Totti, l’unica partita non giocata titolare e risolta da lui. Paradosso. Ai quarti 3-0 secco all’Ucraina grazie ad un enorme Buffon e a un gigante Zambrotta; da sottolineare pure la doppietta di Toni. Senza dimenticare il capitano, Cannavaro: stratosferico per tutto il torneo.

9 luglio 2006, il primo colpo “Grosso” è stato contro la Germania

Eliminata l’Ucraina di Shevchenko ai quarti, l’Italia sfidò in semifinale i padroni di casa: la Germania. Una partita tirata e risolta in due ore di gioco e proprio quando sembrava che i rigori erano nell’aria: da un corner nostro al 119′ Pirlo inventò per Grosso, con un sinistro a giro quest’ultimo la mise alla destra di Lehmann. Una gioia assurda. L’apoteosi sessanta secondi dopo: Germania a trazione anteriore, si sbilanciò e Cannavaro “volando” rubò palla a due avversari, Totti gliela sradicò e lanciò Gilardino (nel frattempo Del Piero dall’area nostra correva verso la porta) che s’involò e liberò lo spazio proprio per Del Piero, servendolo col tacco. Destro a giro di Del Piero alla sinistra di Lehmann ed è 2-0. L’estasi.

9 luglio 2006, il secondo colpo “Grosso” contro la Francia

Emblematica la ragazza che piangeva dopo il 2-0 di Del Piero: guardava materializzarsi ciò che stava accadendo, Germania fuori dalla finale, nel mondiale in casa propria. Per un italiano è il top, figuriamoci per gli italiani che vivevano in Germania. Quel mondiale si commenta tutto in quel minuto tra Cannavaro, Totti, Gilardino e Del Piero. Chi si sarebbe accanito in quel modo dopo aver appena segnato l’1-0? Forse nessuno. Contro la Francia l’Italia ottenne quanto di immeritato gli fu tolto sei anni prima agli Europei del 2000. Zidane espulso per la testata a Materazzi (entrambi a segno nell’1-1 nei 120′) e Grosso a siglare il rigore decisivo. Italia campione del mondo in Germania contro la Francia. Il massimo.