Inter, il delicato equilibrio di Simone Inzaghi

Una costante ad anni alternati nella carriera del tecnico ex Lazio, che non riesce ad interrompere quello che sembra essere un circolo vizioso

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Inzaghi conferenza stampa

Non possiamo chiamarla crisi. Statisticamente, le troppe sconfitte in stagione sono un fardello che Simone Inzaghi si porta dietro da quando ha iniziato la sua carriera da allenatore, che ciclicamente, torna. Lo stesso ciclo che gli permette però di far fare tanti gol alle squadre in cui allena, riuscendo a portare al gol tanti giocatori differenti. Le due problematiche del tecnico, riscontrate sia ora che quando sedeva sulla panchina della Lazio, hanno condizionato non poco le sue stagioni. I 18 punti di distanza che ci sono tra Inter e Napoli a questo punto del campionato, sono complicati per una squadra che a inizio anno voleva in tutti i modi provare a riscattare lo scudetto perso lo scorso anno.

Altre motivazioni dei punti persi da Inzaghi e l’Inter

Un tasto altro sicuramente dolente di questa stagione dell’Inter sono i troppi gol presi. In casa poi, ne ha concessi solo 5. Il problema sorge lontano da San Siro, dove ha incassato ben 22 reti. Lo scorso anno invece, il primo di Inzaghi in nerazzurro, la squadra aveva incassato complessivamente 32 reti. Insomma, c’è la sicura necessità di invertire la rotta per arrivare secondi. Questa sensazione di poca sicurezza della difesa quest’anno, potrebbe anche essere dovuta al “caso Skriniar“, che ha tenuto con fiato sospeso tutti.

In ogni caso, le partite che mancano da giocare sono 14, e c’è la possibilità che l’Inter di Simone Inzaghi possa chiudere, in doppia cifra, il bilancio delle sconfitte subite. Quest’ultimo dato si è verificato anche mentre allenava la Lazio: per tre stagioni su cinque, un anno sì e uno no (10-8-13-8-12). Sia in passato nella capitale, che adesso nell’Inter è stata sacrificata la corsa alla Champions League, anche se entrambe le squadre costruivano e segnavano molto. Allo stesso modo però subivano troppo, e si sa che una legge non scritta nel campionato di Serie A è che si vince con la miglior difesa.