Rischio epidemia sismica in Italia? I dettagli.
Il catastrofico terremoto che ha distrutto gran parte della Turchia e della Siria ha smosso un po’ tutto il pianeta, tanto da far avvertire le scosse persino in Groenlandia.
Ovviamente, in tale contesto, appare doveroso ricordare che l’Italia meridionale è stata interessata da un’allerta tsunami alle prime ore del mattino. Un’allerta che ha intimorito – e non poco – la popolazione. L’onda anomala giunta sulle coste del sud, fortunatamente, si è ridimensionata, non facendo registrare danni a cose o persone, ma la paura che qualcosa del genere possa accadere, sembra essere reale, tangibile e concreta. Difatti, l’Italia sembra avere tutte le caratteristiche per essere uno dei Paesi a rischio. Di certo, in questo caso, c’è stata la possibilità di potersi mobilitare avendo a disposizione alcune ore prima che ciò potesse verificarsi, ma l’Italia è pronta per tutto questo? E, soprattutto, perchè si parla sempre più spesso di ‘epidemia sismica’? Scopriamolo insieme nel nostro approfondimento.
Rischio epidemia sismica in Italia? I dettagli e i timori
Su tgcom24.mediaset.it leggiamo quanto di seguito fedelmente riportato:
‘Il Sud della Turchia e il Nord della Siria sono stati devastati da due scosse di terremoto che hanno raggiunto rispettivamente la magnitudo di 7.8 e 7.5 della scala Richter.
Si tratta di un fenomeno di grande intensità che secondo gli esperti non ha ancora liberato tutta l’energia accumulata: lo sciame sismico potrebbe continuare a lungo. Ecco perché si parla di una sorta di “epidemia sismica” prolungata che – come è avvenuto in altre situazioni analoghe – potrebbe proseguire per giorni, mesi o addirittura per anni’.
Dunque, una situazione allarmante dato che bisognerà attendere il termine di questa energia che riuscirà a sprigionarsi del tutto, lasciando tutti in bilico, in quanto non è dato sapere se ciò avverrà in poco tempo o durerà per anni.
Bisogna essere consapevoli, oltre che a conoscenza, di quello che accade al fine di saper monitorare quello che accade e trovarci preparati (anche se non tutti lo siamo) a un’altra eventuale situazione similare.
Fonte: tgcom24.mediaset.it