Milan, bufera su Stefano Pioli

L’allenatore emiliano esce sconfitto anche nel derby dopo aver fatto scelte assurde e perde consensi. Sui social i tifosi invocano l’esonero. Silenzio da parte della società.

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Milan, bufera su Stefano Pioli. Altro giro, altra sconfitta rossonera, la lista si allunga: Torino (Coppa Italia), Inter (Super Coppa Italia), Lazio, Sassuolo e di nuovo Inter (campionato). In mezzo a questi risultati la vittoria di Salerno e i pareggi con Lecce (in rimonta…) e Roma (rimontati…). Statistiche impietose: 19 reti subite, 8 realizzate. Due obiettivi stagionali sfumati in successione, classifica peggiorata (dal secondo al sesto posto). Il Milan si è liquefatto, non esiste più.

La squadra tricolore è un lontano ricordo. Non può essere il mondiale invernale una giustificazione, la squadra era in sofferenza anche prima della rassegna iridata. Inoltre, degli undici titolari solo Olivier Giroud e Theo Hernandez sono arrivati fino alla fine. Per dire, nell’Inter sta volando Martinez, anch’egli giunto fino alla finale e ieri sera match winner. E nemmeno le assenze di Zlatan Ibrahimovic, Mike Maignan, Alessandro Florenzi, Ismael Bennacer e Fikayo Tomori possono essere una valida giustificazione o può esserlo solo in parte.

Milan, bufera su Stefano Pioli: la tifoseria abbandona il tecnico

Sui social ormai spopola l’hashtag “Pioli out”, il tifo ha abbandonato l’allenatore tricolore. Al quale è rimasto solo l’appoggio della Curva Sud e soprattutto (misteriosamente) del club. Può sembrare strano che la maggior parte dei tifosi richieda a gran voce l’esonero di un tecnico che solo pochi mesi fa aveva riportato lo scudetto a Milanello. Ma in realtà quello milanista è un pubblico di palati fini e annusa gli allenatori.

Monta la sensazione che Stefano Pioli sia stato un generale fortunato. Del resto un percorso con ben cinque esoneri qualcosa significa. La storia insegna che quando perde il filo, non si raccapezza più. E’ stato così con Lazio, Inter, Fiorentina. I “piolisti” puntano il dito sul mercato invernale assente, sugli infortunati, sulla preparazione spezzata dal mondiale, sul poco attaccamento della maglia di questo e quello….In realtà bisogna fare attenzione alla gestione tecnica. Andiamo a vedere.

Milan, bufera su Stefano Pioli: tutti gli errori di gestione del mister rossonero

Il Milan non c’è più. Non è tanto la pur grave sconfitta nel derby a preoccupare quanto la rinuncia totale a giocare. Stefano Pioli è in confusione. Ha sbagliato la scelta del modulo, ha sbagliato a lasciare Rafael Leao in panchina. Il Normal One nel campionato scorso aveva il tocco magico. Quello che sceglieva funzionava. Ora ogni opzione è un fallimento. E a un allenatore in chiara difficoltà si aggiunge una squadra mal costruita dal direttore sportivo Maldini. Può darsi che la colpa del mercato sbagliato sia frutto di una conferma dello stesso avvenuta in colpevole ritardo. Ma certo c’è poco da salvare e molto da ricostruire. Un Milan fuori dalla Champions League potrebbe far fare un brusco passo indietro al progetto rossonero.

Ma al di là di tutto non può passare inosservata la scellerata gestione di Stefano Pioli e del suo staff. Tanto per incominciare non è possibile che nemmeno uno dei nuovi acquisti non sia valido. I vari Malick Thiaw, Yacine Adli, Charles De Ketelaere per fare qualche nome, erano molto quotati nel panorama internazionale. Inoltre la preparazione atletica ha sempre lasciato tante (troppe) vittime, un numero spropositato. Un altro punto a sfavore è l’integralismo tattico: il 4-2-3-1 è stato mandato a memoria dagli avversari e non riesce a trovare contromisure. Le formazioni sbagliate e sconfessate a gara in corso, le sostituzioni monotematiche e senza guizzi di fantasia completano il quadro.

La gestione del derby di ieri sera ha lasciato perplessi. Un 3-5-2 senza gli interpreti giusti per farlo. I tre dietro non avevano mai giocato insieme, Messias Jr reinventato mezz’ala e lasciato fuori dopo 45′. Divock Origi e Olivier Giroud schierati per la prima volta in coppia e a pestarsi i piedi nelle stesse zolle, Rafael Leao misteriosamente lasciato in panchina fino al 55′. Per non parlare dell’ostinazione insistere su Davide Calabria palesemente fuori forma e regolarmente sostituito. I cambi sono sempre gli stessi: Brahim Diaz, Davide Calabria, Alexis Saelemaekers, Messias Jr, Rade Krunic….Un allenatore nel pallone.