Basket, Virtus Bologna travolta Basket, Virtus Bologna travolta

Una spettacolare Olimpia Milano passeggia sul campo degli emiliani. Turpe striscione dei virtussini nei confronti di Ettore Messina.

Tempo di lettura: 3 Minuti
577
differenze di prestazione tra giocatori alti e bassi

Basket, Virtus Bologna travolta. Le V nere cadono sotto i colpi di una delle migliori Olimpia della stagione: spietata, reattiva, lucida in attacco, sempre in controllo, capace di spalmare pesi e responsabilità su chi è chiamato alle armi (ancora out Pangos, Shields e Datome). Baron su tutti ma pure un grande Melli, Ricci, Cabarrot, Hall e Mitrou Long. La prima sfida del 2023 è dunque milanese e vale l’aggancio in vetta, fa curriculum, cementa l’autostima.

Ben sapendo che lo scacco matto si darà solo a primavera inoltrata quando umori e sensazioni invernali conteranno come il due di briscola. Intanto però il -22 nella propria arena è una sberla pesante per la Virtus, sostenuta solo dal vate Teodosic, fino a quando gli reggono i nervi, tradita da tutti gli altri e da una serata infausta al tiro, fino troppo brutta per essere vera.

Basket, Virtus Bologna travolta: la cronaca del match

Svagatezze virtussine in avvio e il 19-15 milanese della prima sirena è sin troppo avaro. I lunghi Olimpia Davies-Melli dominano, poi una difesa attenta e capace di innescare una mortifera transizione spingono Milano sul 10-5. L’entrata in campo di Teodosic è regale (8 pt. con due triple), ma serve solo a nascondere, per il momento, la polvere sotto al tappeto. Bologna tira col 35% e perde 6 palloni, spie di cattive letture a cui s’accoppia una tenuta difensiva mediocre e a poco serve la vivacità a rimbalzo offensivo.

Così, ad inizio del secondo quarto, Milano affonda il colpo: Cabarrot, ottimo il suo impatto, le punture di Melli e Ricci da lontano, l’imperio di Davies su Jaiteh ma, soprattutto, un attacco da manuale capace di squadernare solo tiri puliti alimentano la fuga milanese. Il +16 di Pippo Ricci (trepunti dall’angolo) enfatizza la stentorea prestazione bolognese: 8/22 al tiro e facce torve. Urge una reazione e chi se non lui? I canestri non sono tutti uguali e Teodosic imbuca quelli della scossa psicologica.

La Virtus, per la verità, serra anche i ranghi dietro e il saldo è premiante: il play serbo pompa il break di 12-2 che rimette Bologna in partita. Milano sbanda, azzoppata da qualche persa di troppo e alcune ingenuità che scaldano i nervi di Ettore Messina. All’intervallo lo svantaggio è dimezzato, la Virtus va a bere il the sul -8 ed è grasso che cola grazie, soprattutto, a san Teo (13 punti).

Basket, Virtus Bologna travolta: la svolta nel secondo tempo della partita

Pronti, via ed è Davies contro tutti: l’ex Barçellona è un macchina da punti (11 in 5’ del terzo periodo, già 17 totali) e firma la nuova fuga per il 49-38 milanese che poi diventa +13. Gli 8 punti in 6’ gonfiano la carestia offensiva della Virtus in cui gli altri califfi, Belinelli, Shengelia e il rientrante Hackett, sono troppo marginali.

Milano scava il solco dall’arco presentando cifre superiori in tutto: da due, da tre e ai liberi, con Baron che s’inventa anche un gioco da 4.

Morale: +18 Olimpia che cala a +15 alla terza sirena. La sostanza però dice che l’Olimpia ha il match in mano. L’ultima discesa è gestione e potenza milanese. L’Olimpia tocca il +20, poi gestisce il tentativo di rientro virtussino e allunga di nuovo. Per la gioia del grande ex Ettore Messina, fatto oggetto di un becero striscione da parte dei suoi ex tifosi. Che non gli perdonano lo scudetto milanese e il passaggio ai rivali storici. Una pagina triste di sport.