Calcio, la festa argentina. A Buenos Aires l’Argentina Campione del Mondo è atterrata ieri notte (ore 2.40 locali, in Italia era l’alba). Subito un primo giro in pullman per le strade della capitale che nonostante l’ora tarda erano festanti e piene di calore. Poi il riposo presso il centro federale di Ezeiza. Facile intuire chi abbia dormito con il trofeo: Lionel Messi. Uno scatto che lo ritrae a letto con la coppa del mondo è diventato immediatamente virale. La squadra è al completo, Leandro Paredes e compagni essere dentro un sogno e non vogliono essere svegliati. Un gruppo entrato di diritto nella leggenda, dopo l’accoppiata Coppa America-Coppa del Mondo. Il gruppo del ct Lionel Scaloni aveva vinto anche la Coppa Campioni Conmebo-Uefa contro l’Italia, nel giugno scorso (un netto 3-0, n.d.r.).
Calcio, la festa argentina: il no alla Casa Rosada
Buenos Aires è tornata capitale del calcio e della locura. Sui social in tanti hanno scherzato: “Siamo più di 4 milioni in autostrada, invadiamo l’Uruguay!”. Tanti gli omaggi anche a Maradona: sugli striscioni, se non c’era Leo, appariva il faccione di Diego. Oppure si vedevano insieme, come in un sogno. Nessuna traccia invece della Casa Rosada, a cui la Seleccion ha detto no: nessun coinvolgimento politico per Messi e compagni. Chi li aspettava alla sede del Presidente della Repubblica si è dovuto accontentare del maxischermo.
Calcio, la festa argentina: dopo il pullman, l’elicottero !
Per usare un eufemismo, non è andato proprio tutto secondo programma. Ma del resto, se c’è la passione argentina di mezzo, può darsi che ci si concedano licenze artistiche. Per esempio, in ordine sparso: un’intera autostrada al collasso, camion presi d’assalto, arrampicatori improvvisati sull’Obelisco (altino: 67 metri e mezzo), una Seleccion che viaggia a passo d’uomo e rinuncia a incontri istituzionali e bagni di folla in pieno centro, accontentandosi dell’autostrada. E dell’elicottero. Infatti, la congestione stradale ha impedito alla squadra di arrivare nel centro storico e allora si è scelto di fare salire la squadra in cielo e alla visione di tutti.