Allarme tubercolosi nelle scuole italiane? Una circostanza reale quanto preoccupante e che incutono timore, non solo negli studenti, ma anche nei genitori preoccupati che ciò possa accadere nuovamente. Una vicissitudine che spaventa molto e che, come riporteremo nel nostro approfondimento, lascia il segno. Ecco di cosa parliamo e cosa avrebbe riportato la Repubblica.
Allarme tubercolosi nelle scuole italiane? La vicenda
Ecco cosa sarebbe accaduto nel 2019 all’interno di un istituto di Bari. La notizia in questione e di seguito riportata, fa fede a quanto si legge su la Repubblica:
‘Hanno contratto la tubercolosi in una scuola superiore e poi presentato denuncia contro l’istituto, che ora è finito al centro di un’inchiesta. Quest’ultima mirerebbe ad accertare se sei studentesse siano state contagiate a causa di negligenze o omissioni della sua dirigenza. Le indagini sono partire solo due anni dopo, quando le ragazze (oggi maggiorenni) hanno accertato di essere state contagiate dal cosiddetto “bacillo di Koch”. Per molti mesi avevano sofferto di problemi respiratori, febbre, perdita di peso e, solo dopo una lunga serie di analisi, avevano avuto la certezza di aver contratto la tubercolosi’.
I motivi
A dare loro la convinzione che la malattia fosse stata presa a scuola, il fatto che quello era l’unico ambiente che tutte frequentavano e che non erano stati contagiati amici e parenti. Le indagini si sono inevitabilmente concentrate sulla scuola, nella quale è stata acquisita molta documentazione, relativa alle operazioni di pulizia degli impianti di aerazione e alle periodiche operazioni di sanificazione. È stata inoltre valutata la documentazione medica prodotta dalle studentesse, che prima si sono dovute sottoporre a numerosi controlli e poi a cicli di cure lunghi ed estenuanti. A distanza di oltre tre anni dal contagio, alcune di loro non sono completamente guarite e portano ancora addosso i segni della malattia. La malattia si trasmette per vie aeree e il contagio può essere facilitato dalla scarsa aerazione dei locali ove vi sono molte persone o dal cattivo funzionamento degli impianti.
I casi risalgono al 2019, in epoca pre-Covid, quando l’attenzione alla ventilazione delle aule e al loro affollamento era cosa di poco conto. Tra le studentesse ce ne sono alcune che hanno presentato denuncia solo dopo aver preso il diploma’.
Fonte: la Repubblica