Alpinismo, Nirmal Purja

La leggenda dell’alpinista nepalese, celebre per aver scalato le montagne più alte del mondo. Le imprese nella storia e un ritratto dell’uomo

Tempo di lettura: 2 Minuti
3237

Alpinismo, Nirmal Purja. Nirmal Purja, chiamato anche Nims Purja o Nimsdai, è un alpinista nepalese, celebre per aver scalato tutti i quattordici Ottomila nel tempo record di 189 giorni, poco più di 6 mesi. Nato il 25/08/1983, il 39 enne alpinista è entrato di diritto nella storia dell’alpinismo. Il suo nome campeggia accanto a giganti come Reinhold Messner, Walter Bonatti, Riccardo Cassin, Jerzy Kukuzka, Tom Ballard, Daniele Nardi, Hans Kammerlander, Hervè Barmasse, Edmund Hillary.

Nato nella regione del Myagdi in Nepal, dopo aver trascorso la sua infanzia in un villaggio, ha scelto una carriera militare arruolandosi nelle brigate Gurkha, unità militari di alto livello composte da nepalesi e impiegate dall’esercito britannico in tutto il mondo, in operazioni difficili e rischiose.

Dopo la carriera militare, ha deciso di diventare un alpinista, e nel 2012 si è concentrato sull’himalaysmo. Nel 2014 ha salito il suo primo 8000: il Daulaghiri. Poi, nel 2016, è riuscito ad arrivare sulla vetta dell’Everest. Una volta raggiunto il punto più alto della Terra, Purja ha deciso di mettere in piedi quello che lui stesso ha definito un “progetto possibile”: scalare le 14 vette più alte del mondo in meno di sette mesi.

Alpinismo, Nirmal Purja e il Project possible 14/7

Il record è avvenuto nel 2019 con il suo “Project Possible 14×7″. Insieme ad altri nove alpinisti nepalesi, ha inoltre effettuato la prima ascensione invernale del K2, ultimo ottomila ancora inviolato d’inverno. Il progetto prevedeva di scalare tutti i 14 ottomila in meno di 7 mesi. Un’impresa considerata oltre i limiti del possibile dato che il primato precedente apparteneva al sudcoreano Kim Chang-Ho che aveva impiegato 7 anni, 10 mesi e 6 giorni. Lo stile scelto da Purja per completare il suo progetto è stato oggetto di critiche da parte di alcuni alpinisti di fama internazionale per il ricorso ad elicotteri negli spostamenti tra i vari campi base e per l’uso dell’ossigeno supplementare oltre i 7500 mt di quota. L’impresa sostenuta, d’altro canto, risulta ardua e difficilmente ripetibile, per gli enormi sforzi fisici, economici e logistici sostenuti per completare il record di velocità.

Alpinismo, Nirmal Purja. La famiglia e l’addio alle scalate. La presenza al festival di Trento

Nirmal Purja ha tre fratelli molto più grandi, tutti soldati Gurkha. È sposato con Suchi Purja, figlia di un soldato Gurkha, e insieme vivono nell’Hampshire. Nell’ottobre 2021 è stato ospite al Festival di Trento, dove ha raccontato la sua storia. Partita da un’infanzia particolarmente umile, in una famiglia povera dove mancavano anche le scarpe. Poi, all’improvviso, la realizzazione del primo sogno: entrare nei corpi speciali nepalesi (fra 230 selezionati su 32.000 candidati) e poi nei corpi speciali britannici. L’esperienza nei corpi speciali e l’addestramento alle condizioni estreme hanno avuto un ruolo determinante nella sua preparazione e gli hanno dato la fiducia necessaria per sfidare se stesso e altre vette. E la montagna, per  Nimsdai, è una passione troppo grande; così lascia le forze speciali e decide di scalare i quattordici 8.000 rinunciando, fra l’altro, alla sicurezza economica.