Roma, la mossa sbagliata di Mourinho. I panni sporchi si lavano in casa o si espongono sul pubblico affaccio, davanti a telecamere, curiosi e giudici? Le accuse si fanno fino in fondo o si lascia spazio al sottinteso, agli spifferi, alle interpretazioni? Se José Mourinho ha sbagliato qualcosa, due sere fa, è la seconda parte, la seconda questione.
Perché il non detto, nella vita, non porta mai da nessuna parte se non al proliferare delle malelingue, dei misunderstanding, delle incomprensioni. Il segreto di Pulcinella, a Roma, è che dopo la gara pareggiata contro il Sassuolo, lo Special One si sia riferito a Rick Karsdorp.
Con parole dure, durissime, forti, dirette, anche inattese. Il tecnico ha messo alla porta un calciatore prezioso per la sua rosa senza mezzi termini e ora la società sarà costretta a trovare una sistemazione all’olandese che, tramite il procuratore, ha chiesto anche lecite spiegazioni.
Roma, la mossa sbagliata di Mourinho: una rottura che parte da lontano
Lo sgretolamento dei rapporti fra Josè Mourinho e Rick Karsdorp parte da lontano. Andiamo a vedere gli antefatti che hanno portato alla clamorosa esternazione del mister lusitano dopo la gara con il Sassuolo. L’olandese non fu convocato a inizio anno, contro il Ludogorets per scarso impegno secondo l’allenatore, bacchettato anche ad agosto dopo la Juventus, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata il post derby contro la Lazio, dove è stato peraltro anche protagonista dello scontro con l’arbitro.
Sostituito, è andato negli spogliatoi, un membro dello staff lo ha riportato in panchina, poi ha concluso una serata complicata per l’umore della piazza in un locale del centro di Roma. E contro il Sassuolo non è stata solo la mancata chiusura su Armand Laurienté sul gol. Quel che avrebbe fatto infuriare Mou sarebbero state anche altre due cose: l’ingresso in campo svogliato e il poco trasporto e coinvolgimento al gol di un compagno peraltro reduce da un periodo difficile.
Roma, la mossa sbagliata di Mourinho. La famiglia Friedkin sapeva a cosa andava incontro, occhio al Real Madrid
Josè Mourinho non è nuovo a queste uscite, forti, in un gruppo dove è in una posizione di forza netta. La sua esperienza non ha eguali nella rosa della Roma e per questo usa l’arma del carattere, dello spessore, del carisma e della bacheca, per prendere decisioni irrevocabili. Che fanno anche il male, sulla carta e sui conti, della società come l’esclusione di tanti giocatori dopo il 6-1 contro il Bodo Glimt.
Poi sono stati bravi Tiago Pinto e Mauro Leo, gm e ds, a trovare una sistemazione per tutti, anche a costo di rimetterci ma il meno possibile, a limitare ogni danno collaterale. Però Mou è così, prendere o lasciare, e Roma non ha dubbi. Ha scelto lui. Ha scelto il portoghese, con cui andare in battaglia, ovunque, fino alla fine. Lo Special One è il simbolo della Roma dei Friedkin. Così tutti hanno preso una strada e Rick Karsdorp sarà costretto a prendere la sua, altrove e le strade portano al Milan…Infine, occhio al Real Madrid: se Carlo Ancelotti dovesse lasciare la panchina a fine stagione, il portoghese sarebbe il candidato numero uno.