Serie A, la crisi del Lecce. I giallorossi sono quart’ultimi in classifica dopo undici giornate di campionato. Una sola vittoria, cinque pareggi, cinque sconfitte. Nove gol fatti, quattordici subiti. Alle spalle dei salentini ci sono Verona, Cremonese e Sampdoria. Rispettivamente a tre punti, quattro punti e cinque punti. Però grigiorossi e blucerchiati si sfideranno stasera quindi il distacco è destinato ad assottigliarsi. La media voto dei salentini vede in testa per distacco il portiere Wladimiro Falcone. Il quale anche ieri pomeriggio ha evitato una sconfitta più pesante con i suoi interventi (il Bologna ha vinto 2-0, n.d.r.). L’impotenza offensiva ha impedito ai leccesi di raddrizzare la partita e l’assenza di Umtiti si è sentita. L’allenatore Baroni non riesce a svoltare, la tifoseria mugugna e sabato prossimo arriva la Juventus di Allegri. Un quadro desolante al momento, serve una svolta e non sarà facile.
Serie A, la crisi del Lecce. Il mal di gol che attanaglia il gruppo giallorosso
Il problema principale in casa Lecce sembra essere quello del gol. Un problema di modulo tattico, di attaccanti, di mentalità ? Lasciato andare il bomber Coda (capocannoniere degli ultimi due campionati cadetti n.d.r.), la dirigenza si è affidata all’esordiente scommessa Ceesay e al baby Colombo. Il gambiano si era messo in luce nello Zurigo e al netto di evidenti carenze tecniche e fisiche, lotta su tutto il fronte d’attacco, ma non sembra esattamente un killer. Il giovane Colombo arrivato in prestito biennale dal Milan ha un fisico possente e avrebbe bisogno di minutaggio continuato per incidere, le potenzialità ci sono. La tifoseria giallorossa attacca Baroni per il poco impiego dello spagnolo Rodriguez, senza rendersi conto che non può essere il ragazzo il salvatore della patria. Non ne ha le doti, caratteriali, fisiche e tecniche. Il quarto attaccante è lo svedese Persson preso dalla Roma a titolo definitivo e che non ha l’esperienza necessaria alla bisogna.
Serie A, la crisi del Lecce. La posizione di Baroni
Impazza sui social il dito puntato dalla tifoseria salentina contro Baroni, colpevole di non valorizzare tatticamente al meglio la rosa a disposizione. Non piace soprattutto il modulo 4-3-3 sul quale il tecnico toscano sta insistendo. Anche in società comincia a farsi largo il partito di coloro che vorrebbero un modulo diverso. Passando al 3-5-2, modulo che sembra più adatto alle caratteristiche dei giocatori. Il presidente Sticchi Damiani e la dirigenza a parole confermano la totale fiducia al mister, ma è evidente che in assenza di una svolta, la pausa mondiale sarà utile per cambiare guida tecnica. Oltre ad intervenire sul mercato per andare a coprire le lacune strutturali evidenziate dal campionato: regista di centrocampo, centravanti in grado di assicurare gol ed esperienza. Nel frattempo lo staff tecnico dovrà fare scelte nette e in grado di sovvertire un destino che ai più appare segnato.