Fine settimana Inter-Torino in campionato per questo fine settimana, un solo obiettivo: vincere

Partita ostica per la squadra di Inzaghi, l’imperativo è uno solo: i tre punti

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In questo fine settimana c’è Inter-Torino, l’Inter si appresta a scendere in campo sabato alle 18 in campionato. L’avversario del giorno è l’ostico Torino di Juric, ospite al Meazza per il sesto turno di Serie A. L’Inter ha giocato in casa contro il Torino nel nuovo millennio in quindici occasioni in campionato, con uno score di otto vittorie (3 per 1-0), cinque pareggi (2 per 1-1 e per 2-2, 1 per 0-0) e due sconfitte. Negli ultimi otto anni, in quattro circostanze è andata in svantaggio e in quei quindici precedenti citati, ben nove reti sono firmate da difensori: Materazzi (due volte), Maicon, Cordoba, Burdisso, Chivu, De Vrij, Godin e Dumfries. Quest’ultimo in goal durante l’ultimo Inter-Torino, finito 1-0 nella passata stagione. Non c’è da stupirsi se si ripeterà ancora.

Fine settimana con Inter-Torino, in attacco spazio al “Toro”

Inzaghi in attacco verosimilmente si affiderà all’argentino Lautaro “El Toro” Martinez per centrare i tre punti e per non restare ancorato a quei nove punti ottenuti in cinque partite. Troppo pochi per un club come l’Inter. In venti stagioni, è la sesta volta che l’Inter si trova ad aver iniziato in maniera non positiva. Peggio è capitato nel 2004/05 con Mancini e nel 2011/12 con Gasperini, in entrambi i casi sette punti in cinque partite. Otto punti in cinque partite nel 2003/04 con Cuper e nel 2014/15 con Mazzarri. Nove punti in altrettante partite nel 2012/13 con Stramaccioni e oggi con Inzaghi, stagione 2022/23. Dei cinque citati, solo Mancini era rimasto; non il massimo per Inzaghi. Se dovesse steccare anche contro il Torino, qualcuno inizierebbe a storcere il muso. Vincere per spegnere ogni malumore. E’ l’unica medicina per curarsi da questa settimana malconcia.

Inter-Torino nel fine settimana, Dzeko favorito su Correa

Per affiancare l’argentino, al 90% toccherà a Dzeko. Il bosniaco sembra favorito su Correa, l’ex laziale dovrebbe partire dalla panchina. Al momento giocare bene non è la priorità, ma ottenere il risultato pieno. L’unica medicina per uscire da un momento un po’ difficile per tutti, per Inzaghi soprattutto. Forse il tecnico piacentino paga l’inesperienza di un grande club, in cui si vuole tutto troppo e presto. Al secondo anno sulla panchina nerazzurra ci si aspettava qualcosa in più forse, ma siamo appena a settembre e tempo di migliorare c’è, ma nel calcio aspettare è un optional. Non esiste e non esisterà mai.