Assassinio Dughina, dettaglio ucraino inquietante

Assassinio Dughina, spunta un dettaglio ucraino davvero inquietante che porrebbe l’attenzione su un “atto criminale”

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Assassinio Dughina, dettaglio ucraino inquietante

Assassinio Dughina, dettaglio ucraino inquietante. Un’analisi attenta e piuttosto dettagliata, descritta da una giovane scrittrice di Lugansk, la quale parla di un dettaglio alquante inquietante e che accende i riflettori su una situazione angosciante. Una circostanza raccapricciante che pare essere il frutto di un “atto criminale” studiato per futili motivi o, per meglio dire, perché chi sfortunatamente si ritrova ad essere annoverato in quanto andremo a illustrarvi, potrebbe avere “vita breve”. Di cosa stiamo parlando? Di un sito ucraino, Mirotvorez, ove sono contenuti tutti i dati sensibili di coloro che il regime di Kiev considera dei, veri e propri, “nemici dell’Ucraina”. Sono davvero numerose le persone che fanno parte di questa lista. E, a quanto pare, vi erano anche i nomi di Darja Dughina e del padre, il filosofo di fama internazionale Aleksandr Dughin.

Dunque, nel corso di questi anni, numerosi :nemici dell’Ucraina” hanno perso la vita dopo la pubblicazione dei loro dati su questo sito, macchiandosi di sangue e mietendo vittime innocenti. Inoltre, come riporta L’Antidiplomatico: “Dopo l’assassinio, sul sito Mirotvorez, la sua foto è stata semicoperta da una grande scritta rossa: “eliminata”. Questa barbarie accade sotto gli occhi chiusi, l’indifferenza delle élites mondiali, dei governi occidentali che si dicono “democratici”, “difensori dei diritti umani”, che continuano a negare l’evidente nazismo che impera in Ucraina”.

Assassinio Dughina, il dettaglio ucraino inquietante illustrato dalla scrittrice tredicenne di Lugansk

Su L’Antidiplomatico è apparso un articolo che riporta la traduzione di un testo redatto da una scrittrice tredicenne di Lugansk. Di seguito, abbiamo deciso di riportarvi quanto racconta dell’Ucraina, evidenziando la terribile uccisione di Dughina.

 

Sabato sera in Russia hanno ucciso la giornalista Daria Dughina. Difficilmente avrei saputo chi fosse se i miei amici non mi avessero detto che lei e suo padre – Alexander Dughin – erano stati inclusi nel sito web “Mirotvorez” e tutti conoscevano i loro dati personali.

Certo, si può non ascoltarmi, perché sono una bambina. Ma da ormai tre anni cerco di farmi sentire da tutti i leader, organizzazioni in Russia e nel mondo, persino in Ucraina. Per tutto questo tempo ho sentito battute, del tipo che è un bene, è onorevole trovarsi nel database di questo sito. Ma ieri c’è stato un altro assassinio. Non sta a me capire chi è la colpa e come è avvenuto. Sono molto dispiaciuta per i genitori di Darja. Ma voglio dire un’altra cosa.

Anche se accettiamo la versione, secondo cui il “Mirotvorez” lotta contro i nemici dell’Ucraina in questo modo, rimane la cosa più importante: loro non possono controllare l’uso delle informazioni e garantire che i dati personali che mettono in rete, non siano utilizzati, non solo dai nazionalisti , ma anche dagli assassini e criminali vari.

Domani a qualcuno non piacerà Roger Waters o il presidente ungherese Orban e i criminali potranno realizzare i loro piani e i proprietari del “Mirotvorez” sono sempre felici di aiutarli . Ho sempre detto che il “Mirotvorez” è un covo di mascalzoni e truffatori, ma ora le persone vengono semplicemente uccise con il loro aiuto. E se uccidono persone così famose, senza temere alcuna punizione, allora cosa si può dire di me, bambina comune di Lugansk, o di altri bambini, i dati dei quali sono anch’essi nel sito?

Si può non amare la Russia, questo è un fatto personale di ognuno, ma non si possono infrangere le leggi. Non puoi condannare a morte qualcuno che semplicemente non ti piace. Il sito web “Mirotvorez” non risponde di ciò che pubblica. Nessuno sa chi sarà il prossimo. E non importa chi ucciderà: nazionalisti ucraini, l’ISIS o dei pazzi. Vorrei davvero che tutti coloro che sono inclusi nel “Mirotvorez” finalmente parlassero, iniziassero a fare qualcosa. Non è possibile che esista un sito del genere e i suoi padroni non siano responsabili delle loro azioni”.

 

 

Infine, L’Antidiplomatico riporta che il Ministro degli esteri russo Serghej Lavrov ha espresso la speranza che le indagini siano al più presto concluse. Inoltre ha dichiarato che “nei confronti degli organizzatori, ordinanti ed esecutori di questo barbaro delitto non ci può essere alcuna pietà”.

 

Fonte: L’Antidiplomatico