La nuova tassazione porterà a introiti per lo stato valutati attorno ai 160 milioni, ma potrebbe danneggiare il gioco legale
Le scommesse sportive potrebbero essere tassate dell’1%. L’obiettivo di questa proposta, attualmente al vaglio, è quello di generare nuove entrate per le casse dello Stato. Secondo le stime relative agli introiti dello scorso anno, nel corso del quale il betting ha generato incassi per 16 miliardi, con la tassa 1% scommesse arriverebbero all’erario ben 160 milioni di euro.
La nuova tassa è già da tempo al centro della discussione politica e di alcuni incontri. A vagliarla la sottosegretaria con delega allo Sport, Valentina Vezzali, e i rappresentanti dei vari ministeri dello Sviluppo economico, Economia e Finanze. Partecipano alla discussione anche i rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dell’Agenzia delle Entrate.
Non è una novità quella di tassare il fatturato delle scommesse sportive. Già in fase di pandemia infatti è stato preso un provvedimento del genere, con una tassa sulle scommesse dello 0,5% a sostegno del settore dello sport in grossa crisi per lo stop di tutte le attività.
Tutta la tassazione su scommesse sportive e altri giochi
L’idea di introdurre un nuovo balzello sul fatturato delle scommesse sportive, bolle in pentola già da un po’, ma non è stato raggiunto un accordo in tempo per inserire la tassa scommesse nella legge di Bilancio 2021.
Tornando ai provvedimenti presi per affrontare la pandemia da Covid 19, si trattava di una tassazione su scommesse sportive di emergenza, sempre sul fatturato, per una quota dello 0,5%. A questa tassa però erano stati imposti dei limiti che ne stabilivano il tetto massimo: di 40 milioni per l’anno 2020, e di 50 milioni per l’anno 2021.
Emergenze a parte, vi è già un sistema di tassazione che riguarda giochi e scommesse sportive. Nel corso degli anni vi sono state diverse evoluzioni, che hanno portato alle norme attualmente in vigore: l’imposta unica stabilita dalla legge di Bilancio del 2019. Questa stabilisce la percentuale da versare nelle casse dell’Erario, che è diversa e dipende dalla tipologie di gioco.
L’imposta è pari al 25% delle somme non restituite ai giocatori per bingo e giochi di abilità a distanza. La tassa scommesse sportive, escluse quelle ippiche, è del 20% per la raccolta su rete fisica, percentuale che sale al 24% per la raccolta a distanza sui siti di gioco online. L’aliquota è del 22% per quanto riguarda le scommesse su eventi virtuali. Con la stessa legge è stata soppressa l’imposta sulle scommesse a totalizzatore, tra cui rientrano quelle ippiche e sui pronostici non sportivi.
Possibili effetti della nuova tassa sulle scommesse sportive
La nuova tassa dell’1% va a colpire i bookmaker italiani e internazionali che propongono sia gioco a distanza che quello sulla rete di agenzie e corner territoriali. Anche se non si tratta di una tassa sulle vincite, questa avrà un impatto anche sui giocatori. Infatti è stato calcolato che una tassa del genere porterebbe a una riduzione delle entrate per i bookmaker che oscillerebbe tra il 10 e il 20%. Tra gli effetti di questo nuovo prelievo vi sarebbe un generale aggiustamento al ribasso delle quote, con riduzione dei vantaggi dei giocatori.
Una conseguenza indesiderata potrebbe essere la migrazione degli amanti delle scommesse verso il gioco sommerso e illegale. Si tratta di un settore tuttora molto fiorente, che in virtù del fatto di non essere tassato, può offrire ai giocatori quote più convenienti e sbaragliare la concorrenza dei siti legali.
Il mondo del gioco illegale gestito dalla criminalità organizzata mostra dati in crescita anno dopo anno.
Secondo i calcoli del Censis, pubblicati nel rapporto Censis-Lottomatica, il gioco illegale nel 2019 era stato calcolato in circa 12 miliardi di euro l’anno, saliti a 18 miliardi nel 2020 e a oltre 20 miliardi nel 2021.
Numeri che si traducono in mancate entrate per lo Stato e anche in molti pericoli per i giocatori. Scegliendo siti e agenzie di gioco illegali, infatti, gli scommettitori non hanno nessuna delle garanzie offerte dal gioco legale e mettono a rischio dati personali, identità e conti bancari.