“Oggi Ucraina culla nazismo” e stupro come arma politica

La comunità russa ricorda caduti seconda guerra mondiale: “Oggi Ucraina culla nazismo”, mentre lo stupro rappresenta un’arma politica

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“Oggi Ucraina culla nazismo” e stupro come arma politica

“Oggi Ucraina culla del nazismo” e lo stupro come arma politica. Due notizie che, nel corso degli ultimi giorni, hanno creato non poco scalpore. La prima è riferita a dei commenti fatti all’unisono e a gran voce da alcune persone originarie dei Paesi che facevano parte dell’Unione sovietica. Le stesse hanno evidenziato che la Russia sta ponendo fine al conflitto iniziato ben 8 anni fa (nel 2014). Lo stupro come arma politica rappresenta, invece, una condizione (purtroppo) attuale che continua a essere “usata” ancora oggi dai fascisti. Un atto, quello dello stupro, che tende a offendere il corpo e il genere femminile. Lo scopo? Giungere all’annullamento dell’identità di ogni donna.

Ucraina culla del nazismo, la voce della comunità russa

Non un piccolo gruppo, ma un insieme di persone che, nel corso della commemorazione dei caduti della seconda guerra mondiale, hanno espresso all’unisono il loro pensiero. Commenti che, come dicevamo prima, esprimo lo stesso chiaro concetto di quanto sta accadendo in Ucraina. Difatti, per queste persone (originarie dei Paesi dell’Unione sovietica), l’Ucraina sarebbe diventata la culla del nazismo. Sempre stando alle dichiarazioni di queste persone (riportate dall’ANSA e da alanews), pare che la Russia stia, invece, ponendo fine al conflitto iniziato nel 2014, dato che, allo stato attuale, si ritrovano a combattere lo stesso nemico e a sconfiggere il nazifascismo.

Fonte: https://www.alanews.it/cronaca/roma-comunita-russa-ricorda-caduti-seconda-guerra-mondiale-oggi-ucraina-culla-nazismo/?fbclid=IwAR1d5suhigcku6GzqjPi1UM8S5T2a5sxwFQmb0qcpQjL1jm_z0x2XMmimpM

Fonte: https://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2022/05/08/roma-comunita-russa-ricorda-caduti-seconda-guerra-mondiale-oggi-ucraina-culla-nazismo_ee2bb976-6eed-41d6-b178-fb7c83c0b1a4.html?fbclid=IwAR3lH-9suz2IGUJcOcGVwzPq8oic-3vFdxJrSrQNv16qTrH5IYW_GE40qjI

Alberto Fazolo: “Per i fascisti lo stupro è un’arma politica”

Recentemente, Alberto Fazolo ha commentato in questo modo una notizia condivisa dal Comitato Ucraina Antifascista Bologna: “Per i fascisti lo stupro è un’arma politica, lo usano in Ucraina e ci hanno provato pure in Italia. Chi ha qualsiasi forma di contiguità con loro è complice”.

La notizia in questione è la seguente: “COMITATO UCRAINA ANTIFASCISTA BOLOGNA – 11 MAGGIO 2022

Il fascismo non ha nazione, non ha etnia, il suo linguaggio è quello della violenza, il suo costume è la sopraffazione, quando è rivolto verso una donna diventa molestia o stupro.

Ad Odessa, nella Casa dei Sindacati, le donne giovani venivano condotte dai fascisti nella cantina, violentate e poi strangolate, quelle meno giovani cosparse di liquido infiammabile ed incendiate. Una gestante al sesto mese di gravidanza fu strangolata col filo del telefono. Sui social gli estremisti nazionalisti scrissero che avevano ucciso “mamma Odessa”. Nel Donbass occupato dai battaglioni nazisti, il gruppo Tornado era specializzato nelle violenze alle ragazze dei villaggi russofoni. A Mariupol, nella prigione segreta dell’aeroporto cittadino, denominata “La Biblioteca” perché i prigionieri erano chiamati i “libricini”, i torturatori del Battaglione Azov denudavano le militanti antifasciste e le sottoponevano ad ogni tipo di violenza fisica e psicologica. Pochi giorni fa, sempre nel Donbass, a Mariupol, in una base dei miliziani nazisti, è stato rinvenuto il corpo di una giovane donna con una svastica incisa sul ventre, mutilata e straziata dai suoi carnefici.

Per costoro, la donna antifascista, deve essere ridotta al silenzio. In che modo? Attraverso l’offesa del corpo che è essa stessa offesa del genere e annullamento dell’identità di ciascuna di noi.

Il 4 maggio, a Bologna, una nostra compagna del collettivo “Cambiare Rotta” è stata vittima di violenza, La sua forza vitale di giovane leonessa è riuscita a reagire e a mettere in fuga gli aggressori.

Noi donne del Comitato Ucraina antifascista di Bologna, lavoratrici ucraine, russe, moldave, italiane, siamo al suo fianco.

A lei vanno il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra solidarietà militante.

Chi tocca una, tocca tutte.

I fascisti non passeranno, anche questa volta, unite, li ricacceremo nella fogna della storia”.