Ai microfoni di SuperNews é intervenuto Fulvio Collovati. L’ex campione del Mondiale di Spagna 1982, che in passato ha vestito la maglia di Milan, Inter, Roma, Genoa e Udinese, ha analizzato lo scenario dell’attuale Serie A, esprimendo la sua personale opinione sui club in lotta per lo scudetto e mettendo in luce problematiche, punti di forza e di debolezza delle squadre del nostro campionato.
Fulvio, da ex difensore del Milan, quanto trovi cresciuta la squadra di Pioli? Questi singoli sono diventati gruppo da scudetto grazie soprattutto al tecnico rossonero?
Io penso che ci sia molto di Pioli in questa crescita del Milan. Molti allenatori si lamentano delle assenze per infortunio o per casi Covid: lo stesso Pioli ha avuto fuori Kjaer, che non ci sarà per tutto il resto della stagione, e nelle ultime partite Romagnoli, Calabria, Tomori, Kessié. Il Milan ha avuto 5 titolari non disponibili, eppure si é espresso al meglio, senza cambiare la sua fisionomia. Sì, é vero, ha affrontato il Venezia, che con tutto il rispetto non si può considerare una big, ma in Italia tutte le partite sono difficili. Il Milan é una squadra che ha intensità, che segna (ha realizzato 46 gol) e che gioca un calcio collettivo: questo é merito dell’allenatore, che ha dato intensità, ha cresciuto e dato credibilità a ogni singolo giocatore.
Roma di Mourinho: cosa manca davvero alla squadra giallorossa? Al termine della partita finita per 4 a 3 per la Juventus, Mourinho ha dichiarato che nella Roma “non c’è leadership”. Sei d’accordo?
Ho trovato un po’ paradossale ciò che ha detto Mourinho. Al termine del match contro la Juventus, il portoghese ha dichiarato che lui, non la squadra, “é stato perfetto per 70 minuti, mentre per gli altri 20 più recupero i giallorossi hanno mancato di personalità”. Questo é scaricare la responsabilità alla squadra. E’ un po’ il solito Mourinho, quello che dà la colpa agli arbitri, che cerca sempre degli escamotage. E’ un tecnico che stimo, un allenatore vincente che, tuttavia, a Roma deve ancora dimostrare di esserlo. Forse ha ragione: alla Roma manca personalità, ma chi può darle personalità se non lui? I giallorossi nel match contro la Juventus si sono suicidati, quindi hanno grande responsabilità sia i giocatori sia l’allenatore, perché quando si perde le colpe sono comuni.
Inter-Juventus di Supercoppa: sarà una gara a sé o sarà lo specchio del percorso fatto fino in campionato? Cosa o chi potrà fare la differenza in questa partita?
Si tratta di una partita secca, ma bisogna essere obiettivi: l’Inter é favorita. La Juventus ha i suoi tre giocatori con più qualità assenti, ovvero Chiesa, Cuadrado, De Ligt, mentre Inzaghi recupera Calhanoglu, e disporrà di tutti i suoi effettivi. Se dovessi dare un pronostico direi Inter ma, trattandosi di una gara secca, potrebbe succedere di tutto. Per fare un esempio: dopo il 3 a 1 della Roma, chi avrebbe mai detto che la Juventus sarebbe riuscita a vincere per 4 a 3? E invece é successo.
Osimhen e altri giocatori come Koulibaly, Zielinski, Insigne sono i trascinatori del Napoli. Nonostante l’infortunio dell’attaccante nigeriano e i vari casi Covid in squadra, i partenopei, seppur con alti e bassi, si trovano ancora terzi in classifica a meno 5 dal Milan. Riuscirà la squadra di Spalletti a rimanere in orbita scudetto fino alla fine?
L’Atalanta ha una partita in meno e, in caso di vittoria, sorpasserebbe il Napoli, che a quel punto avrebbe davanti a sè ben tre squadre, non due. Io avevo grande fiducia nella squadra di Spalletti, ma é stata molto sfortunata: é stata la prima a perdere diversi giocatori importanti, come Fabian Ruiz, Anguissa, Osimhen. Adesso recupera il suo attaccante nigeriano, ma bisognerà valutare le sue condizioni. Il Napoli é una squadra che ha orgoglio, ma é impegnata nelle coppe e ha una rosa qualitativamente inferiore rispetto a Milan e Inter. Inoltre, i partenopei hanno 9 punti in meno rispetto ai nerazzurri, e non sono pochi. Secondo me, Spalletti deve proseguire con il suo lavoro, continuare ad avere la fiducia della squadra e cercare di rimanere attaccato alle altre. Nei mesi di febbraio e marzo ci sarà la sfida contro il Barcellona in Europa League, poi la gara in Coppa Italia contro la Fiorentina, quindi credo che nel giro di 4 o 5 partite possa decidersi il destino del Napoli.
La Juventus é da considerarsi fuori dalla lotta scudetto? E dalla zona Champions?
Direi di sì. Ci sono 11 punti di differenza dall’Inter, e non credo che questa Juventus, oltretutto senza Chiesa, sia in grado di recuperare tutto questo terreno. I bianconeri devono porsi come obiettivo quello di andare in Champions League, e non sarà semplice, perché ci sono Inter, Milan, Napoli, Atalanta. Il vero scudetto degli uomini di Allegri quest’anno sarà la zona Champions League.
Quanto potrà incidere sulle prestazioni dell’Italia di Mancini l’assenza di Federico Chiesa?
E’ una perdita importante, perché l’Italia di Mancini gioca bene, ma non ha davanti un centravanti vero e proprio. Agli azzurri manca il giocatore che ha “il colpo da teatro”, e Chiesa é uno di quelli: l’attaccante bianconero ci ha fatto vincere un paio di partite nel recente campionato Europeo. Ci mancherà, eccome se ci mancherà, soprattutto nello spareggio contro il Portogallo. Magari Mancini lo sostituirà con Zaniolo, il mister sa sempre farsi venire delle idee. Speriamo ci porti a questo Mondiale.
Qual é il principale punto di forza dell’Inter di Inzaghi?
Inzaghi é stato sorprendente, perché sostituire Conte non é facile. Magari alcuni diranno che “ha approfittato del lavoro di Conte”, ma non é così. Nell’Inter segnano tutti: segna Dimarco, segna Perisic, segna Skriniar, i giocatori segnano a prescindere dal proprio ruolo. Contro la Lazio, l’Inter ha vinto grazie a due gol realizzati da due difensori. Il calcio di Inzaghi é un calcio totale, quindi più divertente anche per i tifosi, a differenza di quello di Conte, che era più difensivo. Il tecnico salentino poteva contare su Lukaku e Hakimi, che ti risolvevano la maggior parte delle situazioni, mentre nel gruppo nerazzurro attuale tutti possono sbloccare il match.
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