Così non si va da nessuna parte. Ieri sera all’Olimpico è andato in scena uno spettacolo imbarazzante e indecoroso nei confronti di tutti quei tifosi presenti. Sempre quelli che speravano di vedere una Roma combattiva, una squadra che teneva alla propria gente e che sarebbe uscita comunque a testa alta. Anche in caso di larga sconfitta. Invece ieri si è vista una squadra impalpabile dal calcio d’inizio alla fine, senza ordine tattico, senza senso. Ieri si sono visti 11 calciatori spenti e si poteva vedere dal linguaggio del corpo, dagli sguardi, dai tantissimi errori, come se fossero stati costretti a giocare quella partita. I tifosi romanisti invece, ancora una volta, si dimostrano come sempre quell’uomo in più, sugli spalti, a regalare spettacolo per 90 minuti. Con il cuore acceso da una passione gigante hanno cantato per 90 e più minuti incitando la squadra al massimo delle loro energie e ricordando ai giocatori cosa fosse l’attaccamento alla maglia. Ieri ancora una volta, la Roma ha perso, i suoi tifosi invece, non perdono mai.
La partita
Davanti ad un Olimpico sold out per l’ennesima volta la Roma schiera una formazione d’emergenza. Mancano, tra infortuni e squalifiche, Abraham, Karsdorp e Pellegrini tra i titolari. La Roma parte da subito con l’intenzione di difendere e ripartire con un 352 che dal 5′ minuto diventa 5-3-2. Tutti dietro. Sarà così per tutta la partita. Al 15′ minuto, con un Inter versione allenamento del giovedì, la Roma prende il più evitabile dei gol. Calcio d’angolo da sinistra, nessun uomo sul primo palo, Zaniolo cicca il pallone, Rui Patricio lo trova dentro la sua porta. Questo gol sarà lo specchio della partita. Non c’è alcun tipo di reazione, la Roma rimane tutta dietro la linea del pallone, l’Inter ha il monopolio del pallone e fraseggia senza la pressione avversaria a ritmi abbastanza blandi. Al ventesimo arriva il classico gol dell’ex. Dzeko finalizza un’azione a dir poco stupenda dell’Inter che manda al bar difesa e centrocampo romanista con tocchi di prima e finte prevedibili. Il bosniaco, da vero professionista, non esulta, ma sarà fischiato da una parte della tifoseria quando sarà sostituito nel secondo tempo. La Roma continua il suo nulla perpetuo con azioni fatte male e accompagnate da nessuno. Shomurudov e Zaniolo sono lasciati da soli nelle percussioni offensive di bassissima qualità. A fine partita Handanovic non avrà fatto un singolo intervento degno di nota. Verso la fine del tempo arriva lo 0-3 con Dumfries che riceve un cross da Bastoni(incredibilmente leggibile) e di testa segna la sua prima marcatura in Serie A. Per la Roma è un disastro. Il secondo tempo per l’inter di Inzaghi è un vero e proprio allenamento. La Roma fa esordire il classe 2003 Volpato. L’Inter sfiora più volte lo 0-4, anche sul finale con Sensi che da dentro l’area spara alto. L’incubo finisce al 93′.
Tutto sbagliato.
La Roma ha regalato dai primi momenti il possesso palla all’inter, rinunciando anche al pressing alto. Ciò è valsa la consegna della partita alla squadra milanese. Difatti i neroazzurri, liberi di far circolare il pallone, hanno dettato legge per 93 minuti. La squadra di Mourinho rinuncia totalmente al gioco, pensa solo a difendersi, malissimo tra l’altro e non dà mai segni di vitalità, di coraggio, di intraprendenza. Praticamente si è assistito a un monologo calcistico. Ovviamente della Roma non si salva nessun giocatore dalla grave insufficienza e anzi, ci si domanda sull’esatto valore dei giocatori. Spendere quasi 35 milioni tra Vina e Shomurudov sarà stato un buon investimento per la Roma? L’uruguajo ha la scusa importante degli infortuni che lo stanno accompagnando da diversi mesi, ma l’Uzbeko? Ieri veramente nullo. Ha fine partita Mou ha detto” il nostro potenziale offensivo oggi era nullo”, in che senso però? Davanti c’erano Zaniolo, golden boy elogiato più volte da tutta Europa e Shomurudov, descritto come “acquisto voluto dall’allenatore”. Qualcosa non torna. Certo è che questa squadra, con gli stessi giocatori e qualche titolare in meno, lo scorso anno con Fonseca era terza con 8 punti in più di quest’anno. Magari iniziare a cercare di proporre un gioco offensivo invece di speculare con un “catenaccio e contropiede” all’italiana, gioverebbe. Errori da squadra amatoriale, come sul primo gol dell’Inter. Sicuramente non aiutano le dichiarazioni del direttore generale Pinto, che certificano l’ambizione della Roma di arrivare quarta. Questa squadra può però ambire al massimo ad un piazzamento in Europa League. Le squadre che ora occupano i primi 4 posti hanno altra caratura, carattere, qualità e tipo di calciatori. La Roma invece, ha solo la sua stupenda tifoseria fatta di persone con un cuore “grosso”, come cantava Lando Fiorini.
L’Inter di Inzaghi
Ma parliamo anche di questa Inter, che senza strafare in termini tecnici e atletici, rifila 3 gol in un tempo ai giallorossi. Inzaghi continua così la sua rincorsa alla prima posizione facendo vedere un bel calcio, coinvolgendo tutti i giocatori della rosa, portandoli a massime prestazioni sul campo. Così per Theate lasciato libero col Bologna, la Roma ha lasciato libero di impostare dal basso il terzo centrale dell’Inter, Bastoni. Questa mancanza, unita all’assenza di pressing sui palleggiatori interisti e allo scarso ritmo, ha consegnato la partita ai secondi in classifica. Dunque la scalata continua e non accenna a fermarsi, anche perchè la squadra ha una rosa talmente competitiva da poter far riposare un giocatore come Lautaro Martinez contro la quinta classificata. L’Inter fa passi in avanti, la Roma, ne fa 5 indietro.