Vincenzo Nibali torna finalmente a mordere a due anni di distanza dall’ultimo successo. Lo Squalo si è infatti aggiudicato l’ultima tappa del Giro di Sicilia, quella che congiungeva Sant’Agata di Militello a Mascali, conquistando anche la classifica finale della corsa di casa. Un successo il quale sembra smentire il pessimismo che ormai tempo circonda il corridore siculo, il cui ultimo trionfo risaliva alla penultima tappa del Tour de France 2019.
Un numero di altri tempi
La vittoria di Nibali è arrivata al termine di un numero che il ciclista siciliano sembrava ormai aver dimenticato. Avvenuto sulla salita di Scorciavacca, ove il suo acuto ha presto scavato un divario importante, più di venti secondi che poi sono diventati sempre di più man mano che si avvicinava la vetta.
Dopo aver scollinato con 39 secondi di vantaggio, Nibali ha poi continuato ad accumulare vantaggio nella picchiata verso il traguardo, ove è infine giunto con 49 secondi di margine. Ovvero molti di più dei tredici che accusava nei confronti di Valverde prima della tappa. E i quali gli hanno permesso di vincere per la prima volta da professionista nella sua regione, a soli 70 chilometri da dove è nato.
Ora le classiche italiane
Lo squillo di tromba di Nibali sembra essere una promessa in vista di questa ultima parte di stagione. Nel corso della quale il siciliano sembra in grado di farsi valere nelle classiche italiane, in particolare quel Giro di Lombardia che da sempre lo vede tra i protagonisti.
Ma, soprattutto, sembra smentire i tanti che lo davano ormai per finito e pronto per andarsi a godere una lucrosa pensione nelle file dell’Astana. Ora sono in molti ad attendere con curiosità le prossime corse del calendario, per capire se si è trattato di un semplice fuoco di paglia. In caso contrario il ciclismo italiano avrebbe finalmente ritrovato un grande protagonista.