News Sport Tennis. Con la vittoria nella finale di Montreal su Karolina Pliskova, Camila Giorgi ha senza dubbio ottenuto il più importante successo della sua carriera, ed è diventata la seconda giocatrice italiana capace di vincere un torneo di livello WTA 1000. L’unica a riuscirci prima di lei era stata Flavia Pennetta, a Indian Wells nel 2014.
Per la verità il ricorso storico, che a prima vista suona impeccabile, nella realtà è un po’ impreciso. Quando Pennetta vinse in California, il torneo era classificato come Premier Mandatory, mentre il Canadian Open apparteneva ai Premier 5, fascia di eventi appena inferiori.
Poi è arrivata la recente decisione di rinominare sia i Premier Mandatory che i Premier 5 come “WTA 1000”; una decisione che però non ha cambiato le cose nella sostanza. Oggi come allora, infatti, per le giocatrici la partecipazione a Indian Wells è obbligatoria (mandatory, appunto, pena uno zero in classifica) e frutta 1000 punti alla vincitrice, mentre quella al torneo canadese è discrezionale e assegna 900 punti per chi conquista il titolo.
Dato curioso: nel 2014 lungo il percorso vincente, Pennetta sconfisse anche Giorgi (6-2, 6-1 al terzo turno), unico successo ottenuto da Flavia contro Camila in tutta la carriera (il bilancio è 3-1 per Giorgi).
News Sport Tennis. Una vera e impresa in Canada
Ma al di là dei nominalismi e dei punti assegnati, tutto questo non credo sminuisca l’impresa di Giorgi, che in Canada ha sconfitto giocatrici di alto livello grazie a un tennis di notevole qualità. Questa la classifica delle avversarie incontrate: Mertens 16, Podoroska 38, Kvitova 12, Gauff 24, Pegula 30, Pliskova 6. Va anche ricordato che Mertens, Gauff e Pegula sono sottostimate dal ranking attuale, visto che nella Race del 9 agosto erano rispettivamente alla posizione 9, 11 e 18.
News Sport Tennis. La maturità è arrivata
La novità per Giorgi non sta tanto nell’aver battuto avversarie di tale caratura (questo le era già riuscito più volte in passato, e sin da giovanissima), quanto piuttosto di averlo fatto un giorno dopo l’altro, senza passaggi a vuoto, dando prova di una continuità che le era quasi sempre mancata. A 29 anni compiuti (è nata il 30 dicembre 1991) ha vissuto una settimana vicina alla perfezione: dodici set vinti, appena uno perso. Una settimana che suggerisce l’idea di raggiunta maturità. Come è stato possibile che questo accadesse? E perché soltanto ora? Facciamo un passo indietro per cercare di individuare alcuni aspetti significativi che potrebbero avere contribuito a questo grande risultato.
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