Live calcio. Il Chievo non ce l’ha fatta. Anche il Coni dice no

Soltanto la Paganese in C si è salvata. Oltre ai veronesi che salutano la B, lasciano la C Carpi, Casertana, Novara e Sambenedettese.

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Live Calcio. Il Chievo Verona cancella oggi una lunga parte della sua storia. Il Collegio di Garanzia del Coni si è infatti espresso sul ricorso del club sull’esclusione ufficializzata in consiglio Figc dopo la bocciatura della Covisoc.

Sono ben 5 su 6 i ricorsi da parte delle società che si erano viste bocciare la domanda di iscrizione. Soltanto la Paganese in C si è salvata. Oltre al Chievo che saluta la B, lasciano la C Carpi, Casertana, Novara e Sambenedettese. Domani arriverà la ratifica delle esclusioni da parte del Consiglio federale e si procederà alla definizione degli organici. In Serie B sarà riammesso il Cosenza, mentre in Serie C saranno ripescati Latina, Lucchese, Fidelis Andria, Fano o Pistoiese (da valutare se regolare la domanda del Fano) e Rimini. Le società bocciate potrebbero fare ricorso al Tar (ma in caso estremo potrebbero essere riammesse in sovrannumero), in ogni caso potranno ripartire dalla D.

Live Calcio. Il miracolo Chievo

Il miracolo Chievo parte da molto lontano, dal 1993, la squadra è da qualche anno nel calcio professionistico, alla guida c’è Alberto Malesani. Il tecnico, formatosi tra le fila clivensi, dopo anni trascorsi prima alla guida delle giovanili; e poi come vice, si appresta ad affrontare il primo vero anno in panchina. Il mister veronese, contro ogni aspettativa, vince il girone A del campionato di Serie C1 e porta la squadra in Serie B.

Malesani guida il Chievo per altri anni in Serie B, dove riesce di volta in volta a centrare la salvezza. La squadra è ormai in pianta stabile nella serie cadetta, l’inizio del millennio, però, porta in dote una svolta epocale per il piccolo quartiere in riva all’Adige. Nell’estate del 2000 alla guida dei clivensi viene chiamato Luigi, per tutti Gigi, Delneri. L’arrivo del tecnico di Aquileia rappresenta uno spartiacque nella storia della società veneta. Il Chievo inizia bene in campionato, ritrovandosi sempre in alta classifica. Il club inanella diversi risultati utili che gli consentono di conquistare la vetta. Vetta che, però, il Torino sottrae ai gialloblù nella parte conclusiva del campionato. I veronesi, alla fine, chiudono il campionato al terzo posto e conquistano la prima promozione in Serie A della loro storia.

Il Chievo di Delneri era una squadra dall’identità ben precisa. Il blocco che aveva ottenuto la promozione era stato confermato. Dal mercato erano arrivati pochi ma fondamentali elementi come Lupatelli, il portiere con la 10 proveniente dalla Roma; Perrotta, futuro campione del mondo con gli azzurri in Germania; e il ritorno di Massimo Marazzina, che a fine anno sarà il capocannoniere della squadra. Questa creatura nasce dal sapiente lavoro del direttore sportivo Giovanni Sartori, artefice negli ultimi anni di un altro miracolo, quello dell’Atalanta. Plasmata poi sull’impronta del tecnico friulano che, col suo radicato 4-4-2 e la totale fiducia nei suoi uomini, ha scolpito nella mente di ogni appassionato quella formazione come una filastrocca: Lupatelli; Moro, D’Anna, D’Angelo, Lanna; Eriberto, Perrotta, Corini, Manfredini; Corradi, Marazzina.