Rider rapinato a Napoli. Il video della rapina al rider di ieri sera a Napoli ha fatto il giro della rete in poco tempo. Quelle scene riprese da un cellulare hanno indignato la città. L’uomo, Gianni, di 50 anni è stato brutalmente picchiato da un gruppo di rapinatori che volevano sottrargli lo scooter, regalo di sua figlia per i 18 anni.
L’uomo ha cercato di resistere ma alla fine ha dovuto arrendersi dinnanzi alla furia dei ragazzi. Questa mattina poi la bella notizia: il gruppo composto da 5 ragazzi è stato arrestato e il motorino ritrovato.
Rider rapinato a Napoli, arrestati gli autori
Quattro presunti aggressori sono stati individuati stanotte, altri due stamane. Questi ultimi sarebbero, stando a quanto apprende Fanpage.it da fonti di polizia, dei quindicenni. Tutti i fermati sarebbero originari di Secondigliano e Miano, quartieri limitrofi alla lunga strada in cui è avvenuto il furto, asse di collegamento tra l’area Nord e il centro cittadino.
Gianni si è ritrovato disoccupato cinque anni fa e, a 50 anni, ha dovuto reinventarsi, improvvisandosi rider, ovvero il fattorino che consegna cibi e bevande. Come ha raccontato proprio lui, la sera della rapina aveva appena effettuato una consegna dalle parti di via Janfolla, zona Miano, quartiere settentrionale di Napoli.
Rider rapinato a Napoli intervistato da Radio Marte
Intervenuto ai microfoni di Gianni Simioli a Radio Marte, in collegamento con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, Gianni ha raccontato i tragici momenti della rapina.
“Mi hanno bloccato dopo il ponte dell’Asse Mediano” – racconta il 50enne. “Erano tutti ragazzini, tutti ventenni. Non parlavano, mi dicevano solo di lasciare lo scooter”.
Gianni ha fatto di tutto per non cederlo, ma alla fine ha dovuto arrendersi. In sei lo hanno accerchiato, troppi perché potesse fare qualcosa, e lo hanno preso a schiaffi e calci, speronandolo anche con altri scooter. “Ho dolori ovunque, ho preso calci ovunque” – confessa, dicendo di essere pieno di lividi, soprattutto sulle gambe.