Agitu Ideo Gudeta uccisa. Un omicidio che ha scosso tutti. L’ennesimo femminicidio di un 2020 dove di certo la violenza nei confronti delle donne non è stata risparmiata. Agitu Ideo Gudeta, 42 anni, trovata morta ieri sera nella sua azienda agricola, era il simbolo dell’integrazione in Italia.
Appena 18enne era dovuta fuggire dall’Etiopia, sua terra d’origine, a causa del suo impegno contro il land grabbing da parte delle multinazionali: le violenze e minacce ricevute per questa scelta le hanno permesso di ottenere lo status di rifugiata in Italia.
Trasferitasi in Val dei Mocheni nel 2010, Gudeta aveva avviato un allevamento di ovini di razza pezzata mochena, una specie autoctona a rischio di estinzione, e un caseificio, La capra felice, i cui prodotti biologici e gli intenti ambientalisti hanno ottenuto nel corso degli anni riconoscimenti.
Agitu Ideo Gudeta uccisa: chi era
Ieri il tragico epilogo: uccisa a martellate e violentata mentre era agonizzante da un suo collaboratore Adams Suleimani, ghanese di 32 anni. Il movente pare sia stato uno stipendio non corrisposto. L’uomo ha confessato nella notte, durante l’interrogatorio davanti a carabinieri e al magistrato di turno.
Il mondo politico è scosso da questa tragedia consumatesi alla vigilia di capodanno. “Esprimo profondo dolore per la scomparsa di Agitu Idea Gudeta, la pastora etiope 42enne che abitava in Valle dei Mocheni e trovata oggi morta nella sua abitazione”– ha fatto sapere Maurizio Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento, sui social network. “Le mie sentite condoglianze a tutte le persone care che l’avevano accolta in Trentino in questi anni”.
Agitu Ideo Gudeta Facebook: sui social il racconto della sua nuova vita
Il racconto della sua nuova vita Agitu lo raccontava anche sul suo profilo Facebook tempestato nelle ultime ore di commenti e messaggi di amore. Il frutto della sua terra, delle sue capre, tutto biologico, raccontato dalle immagini che si possono vedere sul profilo.