Abruzzo zona rossa. Il Ministero della Salute dopo la consueta consultazione dei dati in arrivo dalle regioni sul contagio da coronavirus ha determinato che l’unica regione in Italia a restare zona rossa è l’Abruzzo.
Nonostante il pressing del presidente di regione Marco Marsilio per anticipare la fine della zona rossa e il passaggio in quella arancione, il Ministro Speranza ha deciso di prolungare l’ordinanza così da completare i 14 giorni previsti dal Dpcm vigente.
Questo nonostante i dati sembrano essere positivi, visto che l’indice Rt sarebbe già passato da 1.5 dei giorni scorsi a 0.9. Per questo motivo il governatore avrebbe chiesto di anticipare l’uscita dalla zona rossa all’8 dicembre. Richiesta respinta. Molto probabilmente l’Abruzzo passerà in zona arancione a partire da domenica 13 dicembre e dal 20 diventerà gialla così come tutte le regioni italiane.
Abruzzo zona rossa: la protesta dei commercianti
La decisione di confermare la zona rossa ha acceso le proteste dei commercianti. Una cinquantina di loro ha protestato davanti alla sede regionale, chiedendo di porre fine a quella che ritengono una “discriminazione immotivata”.
Per la filiera del commercio, dicembre pesa sul bilancio annuale addirittura per il 30%: restare chiusi fino al 13 dicembre, quindi, comporta un notevole danno per negozi di abbigliamento e altri codici Ateco.
Anche la confesercenti ha puntato il dito contro il governo per questa scelta di confermare la zona rossa. Le imprese abruzzesi hanno parlato di “superficialità e pressapochismo”, con la Regione “inequivocabilmente principale responsabile di questo disallineamento temporale col resto d’Italia”. Quindi, l’appello di Confesercenti al presidente Marsilio: introdurre subito nuovi ristori per compensare i giorni persi e garantire che entro la fine del 2020 le imprese riceveranno i ristori annunciati ad aprile dalla stessa Regione, ma non ancora erogati.
Abruzzo zona rossa: cosa non si può fare
Ma cosa comporta per gli abruzzesi trovarsi ancora in zona rossa? Ecco i principali divieti:
- divieto di ingresso e uscita dal territorio regionale, salvo comprovati motivi;
- divieto di spostamento all’interno del territorio, fatto salvo sempre motivi documentati;
- chiusura dei negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole;
- chiusura di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto;
- sospensione attività sportive e obbligo di passeggiare soltanto nei pressi della propria abitazione;
- capitolo scuola: garantita la didattica in presenza fino alla prima media. Tutte le altre classi sono costrette alla didattica a distanza;
- per circolare serve un’autocertificazione.