Mediaset Vivendi ormai è sempre più un caso politico soprattutto dopo l’emendamento notturno approvato dal Senato in sede di conversione del DL sul Covid-19 e già ribattezzato come “salva-Mediaset”.
Ma cosa è successo?
Ripercorriamo brevemente le vicende di una bagarre assurda che non accenna a placarsi.
Mediaset Vivendi: battaglia legale senza fine
Fininvest, holding di proprietà della famiglia Berlusconi, tra l’altro anche ex proprietario del Milan, detiene da tempo Mediaset.
Dal 2015 nel CDA è presente il gruppo francese Vivendi, guidato dal presidente Vincent Bollorè; la Vivendi è importante ricordare che è anche azionista di maggioranza della Tim. Nel 2016 la Vivendi ha lanciato una campagna ostile per acquisire le azioni Mediaset, arrivando al 28,8% del capitale, pari al 29,95% dei diritti di voto.
Questa mossa di fatto ha fatto diventare Vivendi di fatto seconda azionista di maggioranza di Mediaset dopo la società della famiglia Berlusconi, che non l’ha presa bene; su richiesta proprio della Fininvest è intervenuta AGCOM, che ha bloccato l’operazione e costretto Vivendi a “congelare” il 19,19% delle azioni Mediaset in una società indipendente.
Grazie a questa vicenda Mediaset non ha mai fatto partecipare al voto e alle assemblee la società francese.
Ma perché l’ Agcom è intervenuta? perché secondo la famosa legge Gasparri c’è il divieto per qualsiasi società di ottenere dal mercato del Sistema Integrato delle Comunicazioni ricavi superiori al 10% di quanto quel mercato produce.
Il 3 settembre però c’è stata la sentenza della Corte di Giustizia EU: Vivendi ha ragione; la legge Gasparri secondo la Corte infatti andrebbe rivista in quanto sarebbe “contraria al diritto dell’Unione“.
Mediaset Vivendi: pronto emendamento “Salva-Mediaset”
Quindi Vivendi riavrà le sue quote? in teoria si, ma in pratica ci ha pensato questo nuovo emendamento a complicare i piani dei francesi.
Infatti secondo l’ emendamento “salva-Mediaset”, all’ AGCOM viene attribuito uno strumento di sorveglianza a tutela del pluralismo nel sistema integrato delle comunicazioni; quindi l’Agcom potrà porre un veto se l’operazione incide negativamente sul pluralismo informativo e sarebbe quindi legittimato a bloccare l’operazione Vivendi.
L’ emendamento è stato fortemente criticato da Bollorè che ha scritto una lettera a Conte e ai Ministri Gualtieri e Patanelli chiedendo di bloccarlo.
La Portavoce della Commissione Europea ha dichiarato: “Analizzeremo la norma per verificare il rispetto della legge europea”, e lo stesso Bollorè ha minacciato un nuovo ricorso all’UE; il presidente di Vivendi sarebbe sostenuto anche dal presidente francese Macron, che ha un filo diretto con lui.
La questione Mediaset Vivendi rischia di diventare anche un vero e proprio caso diplomatico internazionale.