In capo ad una gara folle, il Cagliari perde la testa e butta via tre punti che sarebbero stati preziosissimi per continuare a sperare nel sogno europeo. I sardi devono però recitare il mea culpa per essersi letteralmente gettati nel finale.
Il Lecce parte meglio, ma il Cagliari segna
Eppure nei primi venti minuti della gara si era visto solo il Lecce, più tonico e determinato, ripetutamente vicino al goal, ma fermato da un ottimo Olsen. A spezzare la gara è stata la rete del vantaggio cagliaritano, arrivata su un rigore causato da un tocco di La Mantia sanzionato dal VAR. Joao Pedro ha trasformato e da quel momento i padroni di casa hanno risentito del contraccolpo psicologico. Dopo una sospensione per verificare lo stato del campo, La Mantia è andato vicino al pareggio, fermato ancora da Olsen.
Un secondo tempo spettacolare
La seconda parte di gara è iniziata con il Lecce di nuovo all’assalto, ma poi il Cagliari è venuto fuori e ha iniziato a macinare gioco. Dopo un paio di occasioni, con Nandez e Joao Pedro, è stato Nainggolan a trovare il raddoppio e a quel punto la gara sembrava consegnata all’archivio. Una impressione che però è stata presto spazzata via da un Lecce che ha dimostrato di non volersi rassegnare alla sconfitta, senza dare tutto.
Un finale amaro per il Cagliari
I salentini hanno infatti tentato il tutto per tutto facendo saltare ogni schema, soprattutto grazie all’ex Farias. L’attaccante ha infatti letteralmente seminato il panico nell’area di rigore degli ex compagni.
La svolta della gara è avvenuta in seguito ad un’azione insistita, nel corso della quale Olsen ha respinto ben tre tiri, senza poter fare nulla di fronte all’ennesima conclusione di La Mantia. Cacciatore ha però opposto la mano al tiro e provocato il rigore trasformato da Lapadula. A quel punto è però scoppiato un parapiglia che ha visto Olsen e Lapadula accapigliarsi, costringendo Mariani a cacciarli entrambi. I sardi sono quindi rimasti in nove e a quel punto hanno subito il pareggio, ad opera di Calderoni.