In una recente intervista il campione svizzero Roger Federer ha rilasciato interessanti dichiarazioni parlando di varie tematiche. Ha risposto infatti a domande relative alla finale di Wimbledon persa contro Novak Djokovic, di quali fossero i personaggi storici e sportivi ai quali il 38 enne di Basilea si ispira fino ad arrivare alla fatidica domanda sul possibile ritiro dal tennis giocato. Di seguito alcuni spezzoni più salienti dell’intervista che ha rilasciato il campione numero 3 del ranking mondiale ATP e riportata dalla ‘Gazzetta dello Sport’:
Federer e la finale persa a Wimbledon
Sulla finale persa a Wimbledon lo scorso 14 luglio 2019 contro Djokovic con il punteggio finale di 7-6, 1-6, 7-6, 4-6, 13-12, Federer ha così risposto:
“L’ultima volta che ha pianto? Beh…. Direi due mesi fa a Wimbledon… in campo e anche alla premiazione ho trattenuto le lacrime che erano lì sul confine. Poi appena sceso negli spogliatoi, al primo commento “che sfortuna, ci eri vicino…” sono crollato e qualche lacrima è scappata“.
Federer si ispira a questi personaggi storici e sportivi
Il campione svizzero si racconta e svela quali fossero i suoi personaggi di un tempo e sportivi ai quali si ispira tutt’oggi:
“In passato sognavo di incontrare Pete Sampras o Stefan Edberg. All’epoca sognavo di incontrare i miei idoli sportivi, come Michael Jordan. Ho incontrato il Papa a Roma, è stato pazzesco. Mi sarebbe piaciuto conoscere Nelson Mandela, sarebbe stato stimolante da molti punti di vista, è stato davvero un grande uomo. Ora la situazione è diversa e sono contento di incontrare chiunque, davvero. Non deve esserci chissà quale conversazione. Mi rendo conto di trovarmi in una posizione privilegiata e ho la fortuna di incontrare moltissime personalità. È molto bello”.
Federer ha le idee chiare sul suo ritiro
Il fuoriclasse 38 enne, vincitore di ben 20 titoli del Grande Slam (nel singolare) ha infine risposto alla domanda probabilmente più interessante, ossia il suo ritiro:
“Me lo chiedevano già 10 anni fa. Avevo appena vinto il Roland Garros e già mi chiedevano del ritiro. E io dicevo: “Cosa? Ho soltanto 28 anni!”. Credevo avrei giocato almeno fino a 32, 33 anni… Mi sembrava fosse troppo presto per pensare a cose del genere. Ed è andata così per gli anni successivi. Ora sembra che in ogni intervista debbano farmi questa domanda. Perché potrebbe essere che proprio in quel momento io decida di annunciarlo. I giornalisti ci sperano. Ma non è così, mi spiace deludere le persone. Sono tranquillo a riguardo, perché non lo so nemmeno io, davvero. Vorrei avere un’idea precisa e poterlo dire. Non adesso”.