Filippo Tortu era molto atteso alla prova, nella sfida tra Europa e Stati Uniti. Attesa che è andata parzialmente tradita, con una gara anonima, tale da destare non pochi dubbi sulle sue effettive condizioni. Il tutto mentre si avvicinano i Mondiali di Doha, in cui lo sprinter azzurro deve dare testimonianza della sua effettiva levatura.
Filippo Tortu: cos’è accaduto a Minsk?
Il vento contrario (-1,1) e la falsa partenza di Isaiah Young hanno notevolmente contribuito alla non buona prova di Tortu. Lo sprinter statunitense ha infatti protestato a lungo, ritardando la seconda partenza di oltre 5 minuti. Al secondo avvio il nostro rappresentante è partito discretamente, pur mancando del punto di riferimento rappresentato dalla corsia esterna, quella rimasta vuota. Tortu, però, è mancato proprio nella sua specialità, la fase lanciata, e alla fine si è dovuto accontentare del quarto posto, in 10.29. A precederlo sono stati gli statunitensi Mike Rodgers (10.20), Christopher Belcher (10.25) e Derek Kemp (10.28).
Filippo Tortu risente ancora dell’infortunio patito a Stanford
Se non è il caso di fare drammi, va però sottolineato come la gara di Minsk abbia rappresentato un chiaro passo indietro rispetto a quella vinta a Rovereto, al Palio della Quercia del 27 agosto. Anche da un punto di vista cronometrico il nostro velocista non può essere soddisfatto, considerato il 10.21 stampato in quella occasione. L’impressione è che Tortu sia in ritardo dopo l’infortunio patito a Stanford all’inizio di luglio.
Filippo Tortu: quali le prospettive a Doha?
La preoccupazione per le condizioni di Tortu è abbastanza palpabile nell’ambiente, considerato come su di lui la Federazione punti parecchio per i prossimi anni. Non solo per la gara individuale, ma anche in vista di una staffetta che con Jacobs e Desalu potrebbe crescere in maniera esponenziale. Le prospettive per la competizione iridata, proprio alla luce della situazione attuale, sembrano molto ridimensionate, limitandosi alla possibilità di fare esperienza. A meno che nelle tre settimane circa che mancano al Mondiali, l’atleta milanese non ritrovi d’incanto la migliore condizione.