Con l’avvicinarsi della rassegna iridata in Cina, sono sempre di più gli osservatori che dichiarano il loro scetticismo su Team USA, alla luce delle tante defezioni che hanno costretto Popovich a fare la conta dei rimanenti.
Le defezioni fanno paura
Se già in avvio si sapeva che sarebbero mancati i vari LeBron James, Steph Curry, Paul George e Kawhi Leonard, le prime preoccupazioni sono sorte quando anche Anthony Davis e James Harden, che pure si erano mostrati inizialmente disponibili, hanno dichiarato forfait. Una decisione la quale ha notevolmente impoverito il roster a disposizione del tecnico, destando notevole perplessità sulle effettive possibilità della squadra a stelle e strisce di rinverdire i fasti del Dream Team, che dominò incontrastata le Olimpiadi del 1992, disputate a Barcellona.
Basteranno le giovani speranze?
Quando ancora devono essere tagliati gli ultimi 4 giocatori per definire la squadra destinata a difendere il titolo in Cina, è già possibile affermare che l’unica vera stella della National Basket Association in squadra sarà quel Kemba Walker fresco protagonista di passaggio dalla derelitta Charlotte a Boston. Un altro possibile protagonista della scena professionistica, Kyle Lowry, recente vincitore delle Finals con Toronto, è dal canto suo ancora alle prese con un infortunio che potrebbe precludergli la rassegna iridata, mentre il resto del team è formato da giovani speranze o atleti di media caratura.
Lo spettro di Atene 2004
Resta quindi da vedere se il mix in questione, messo in mano ad un vecchio santone come Popovich potrà garantire una navigazione tranquilla o se invece la voglia di stupire di squadre come la Serbia o la Francia, ma non solo, potrà aprire la strada ad un remake della vera e propria figuraccia fatta da Team USA alle Olimpiadi di Atene del 2004, quando LeBron James e compagni arrivarono tra gli squilli di tromba, venendo però strapazzati dalla sorprendente Italia.