Disfatta Milan. Eliminazione e rivoluzione. Ecco cosa accade

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Un’eliminazione che rischia di lasciare il segno per il futuro economico-sportivo del Milan. Il pareggio ottenuto dalla formazione rossonera martedì sera, in quel di San Siro, contro il Feyenoord per 1-1 con l’eliminazione è una brutta botta. La formazione allenata da Sergio Conceicao complice il ko subito in Olanda settimana scorsa, ha prodotto una cocente quanto prematura uscita di scena dalla Champions League. Il traguardo degli ottavi di finale della massima competizione europea ha portato i rossoneri a perdere ben 11 milioni di euro di introiti garantiti per il passaggio al turno successivo.

Un duro colpo bisogna ripartire

Ripartenza che deve avvenire a stretto giro con la dirigenza meneghina che ha fatto cerchio intorno a tutta la rosa e allo staff tecnico dell’allenatore portoghese. Questa mattina la dirigenza si è ritrovata a Milanello per analizzare l’eliminazione in Champions League insieme all’allenatore e ai giocatori. In prima linea soprattutto quelli più esperti e che da più tempo fanno parte della rosa meneghina. Dopo la delusione in Europa, ora l’obiettivo diventa, come sottolineato, centrare il quarto posto. Obiettivo anche quello di vincere la Coppa Italia per evitare un fallimento totale della stagione.

Botta e risposta con Ibra

Ad animare il confronto con estrema pacatezza ed educazione durante il post gara con Ibrahimovic ci ha pensato l’opinionista Zvonimir Boban. L’ex calciatore storico del Milan ha chiesto a Ibrahimovic se la squadra che vinse lo Scudetto nel 2022, non fosse stata sin troppo smantellata nei suoi componenti. Questa la risposta del senior advisor della proprietà americana del Milan: “Io ho smesso, ho 42 anni. Ho giocato in quella squadra e posso dire che questa squadra di oggi ha più possibilità di vincere. E’ il doppio più forte. Abbiamo vinto con quella squadra, ma questa come qualità è meglio”. Intanto le voci sul ritorno di Carlo Ancelotti sono sempre più insistenti.