Pausa forzata Sinner: un momento per una vita diversa/2

Jannik Sinner ha patteggiato un fermo dai campi da tennis con la Wada. Adesso può riflettere sul suo dopo Sinner

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Pausa forzata Sinner – Fino al momento in cui non si sapeva la notizia del patteggiamento, si poteva pensare che lui sarebbe stato condannato. Non per portare sfiga a Sinner, ma perchè trovarsi di fronte ad una accusa simile, era difficile passarla liscia. Sarebbe certamente stato condannato più di quanto fatto anche di fronte ad una sorta di accanimento verso una presunta innocenza. Perchè se tu dici di essere innocente e ci sono prove tanto schiaccianti, non puoi non essere condannato.

Pausa forzata Sinner

E quindi di fronte ad una quasi scontata condanna generale, senza saperne la gravità, il risultato sarebbe stato il fermo sportivo. Di fronte ad una simile prospettiva, non puoi non augurare ad uno sportivo che deve obbligatoriamente passare le sue giornate a girarsi i pollici di riposarsi. Di approfittare di questi momenti di palla al piede per non poter prendere in mano la racchetta da tennis per ritemprarsi. Per ridare vigore al suo organismo e trovare nuove energie e nuove motivazioni per la sua carriera.

E questo si potrebbe dire che è una cosa carina da augurare. Soprattutto di fronte al fatto che si sarebbe potuto calcare la mano per la durata del fermo. Con la conseguenza che Jannik Sinner avrebbe dovuto chiedere a Matteo Berrettini come è riuscito a risorgere dalle ceneri. Visto che lui, Berrettini, ha passato nello scorso hanno una lunga trafila per poter ritornare sulla vetta dei grandi sportivi. E poter meritoriamente alzare insieme a Sinner e ai suoi compagni la seconda Coppa Davis di fila nella storia del tennis italiano.

Adesso Sinner sta passando la conseguenza di una scelta che per molti può essere la dichiarazione di colpevolezza volontaria. Ma per altri una saggia opzione che ha selezionato piuttosto di dover assorbire un colpo più pesante. Ha infatti patteggiato con un fermo breve di qualche mese. Che è stata da un lato la valida scelta piuttosto di una tabula rasa della sua carriera sportiva. Dall’altro una piccola macchia sul proprio curriculum di sportivo, ma che certamente nessuno gli riconoscerà mai. Per dovere di cronaca sarà obbligatorio ricordarlo, ma lui non sarà mai un atleta dopato.

Adesso si apre il suo momento di fermo…

2. Continua

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