Tether e Zidane, destini incrociati a Torino. Due affari forse slegati fra loro, ma che hanno un unico filo conduttore
Tether, leader nel settore degli asset digitali, ha annunciato l’acquisizione di una quota di minoranza nella Juventus. Stiamo infatti parlando di uno dei club calcistici più iconici e di successo del pianeta. Questo investimento rappresenta un passo importante verso nuovo orizzonti.
Dopo aver svelato la sua visione strategica a lungo termine, che spazia dalla leadership nel settore degli asset digitali con USDT, la moneta virtuale più utilizzata nel mondo.
Tether ha acquistato il 5,1 della Juventus, con Exor che resta stabilmente il maggior azionista con oltre il 65% della proprietà.
Tether non ha acquistato una parte delle azioni di Exor, ma altre detenute da altri vari azionisti del club bianconero.
Una svolta comunque epocale che non di limita a questo.
Tether e Zidane, Giuntoli al lavoro
Oltre a Tether, il CEO della Vecchia Signora ha incontrato a Torino Zinedine Zidane
Qualcuno ha parlato di visita di cortesia, altri invece di un incontro “programmato”.
Il francese infatti sarebbe il tecnico preferito dalla dirigenza della Vecchia Signora, qualora Thiago Motta fallisse in maniera definitiva.
Non entrare nelle prime quattro sarebbe il risultato che chiuderebbe in maniera definitiva il rapporto con Motta.
Ma Zidane accetterebbe di allenare una squadra senza Champions League?
Non si può sapere, i fattori in gioco infatti sono diversi.
Elkann non ha intenzione di ricapitalizzare, tanto che la strategia oer il prossimo mercato pare sia già arata definita.
Cessioni importanti per almeno 100 milioni di euro e ulteriore riduzione del monte ingaggi.
Per reperire i 100 milioni si dovrebbe passare per due cessioni.
Cambiaso per 60 milioni al Manchester City e Vlahovic per 40 al Barcellona o ad una delle londinesi, Arsenal o Chelsea.
Due cessioni “sostenibili” anche a livello qualitativo.
Trovare un terzino dinamico ed un bomber (rinnovando anche il prestito di Kolo Muani), non pare essere un’operazione proibitiva.
Sarà infatti possibile acquistarli, con un esborso economico, in temini di ingaggio, almeno dimezzato.
Insomma, si può fare, e si farà mercato in stile Moggi.
Zero investimenti, ma autofinanziamento con ciò che si ha in casa.