Argenta dopo la falla nell’argine dell’Idice: emergenza nei campi

Tempo di lettura: 2 Minuti
116

Le campagne di Argenta fanno ancora i conti con l’acqua dopo il nuovo allagamento del 2 febbraio. L’esondazione dalla Chiavica Accursi ha colpito duramente il territorio, aggravando una situazione già fragile. Intanto, la Pieve di San Giorgio resta invasa dal fango, con danni ancora da stimare.

 

Campi sommersi e agricoltori in difficoltà

Si lavora ancora nelle campagne di Argenta dopo il nuovo allagamento che le ha colpite il 2 febbraio scorso, dopo le piogge di venerdì e sabato della scorsa settimana che hanno determinato una nuova piena dell’Idice. L’acqua è arrivata dalla Chiavica Accursi, a causa di una rottura della coronella, ovvero l’argine che proteggeva la chiusa stessa. Infiltrandosi dalla breccia nel canale Savenella, originata dall’alluvione del 20 ottobre scorso, l’acqua ha causato la rottura del lato destro, invadendo i territori di Campotto e la zona dell’Agrilocanda Val Campotto che solo pochi giorni fa aveva festeggiato, con un apposito evento, la riapertura dopo l’alluvione di settembre.

 

L’appello del sindaco Baldini

La Chiavica Accursi ha portato acqua sui terreni degli agricoltori, aggiungendo ulteriore criticità a quelle ormai strutturali.

Il sindaco di Argenta, Andrea Baldini, è intervenuto a Consandolo, alla riunione annuale d’area di Confragricoltura nella quale “i soci, il presidente provinciale Francesco Manca e Carlo Alberto Gennari, presidente di Area Argenta e Portomaggiore, hanno rappresentato una situazione critica – ha poi riportato il primo cittadino di Argenta nella sua pagina Facebook – a causa di problemi che mettono da tempo in ginocchio chi lavora la terra: l’aumento dei costi della produzione, la difficoltà di reperimento della manodopera e lo scarso riconoscimemto da parte del mercato del prodotto agricolo. A questo si aggiunge la sicurezza idraulica del territorio, oggi una priorità. Abbiamo bisogno che venga attuato un piano per la messa in sicurezza. Abbiamo bisogno di interventi urgenti perché tutte le aziende agricole possano continuare a far vivere le nostre terre”.

 

La Pieve di San Giorgio ancora sommersa

Nel frattempo la Pieve di San Giorgio è ancora impraticabile e invasa dal fango “e l’edificio sta abbassandosi e i danni tutti ancora da quantificare”, dice allamato il parroco, don Fulvio Bresciani.