Il secondo derby stagionale viene vinto nuovamente dal Milan, che si impone un rimonta nel secondo tempo con carattere e forza di volontà. Conceicao nel giro di cinque giorni stravolge l’ambiente rossonero, Inzaghi non realizza il record di quattro trionfi consecutivi.
Il Milan ritrova anima e personalità
Ad una settimana di distanza dall’improvviso esonero di Fonseca, i rossoneri alzano la Supercoppa Italiana con una doppia rimonta ai danni di Juventus e Inter. Sergio Conceicao risveglia i rossoneri dal torpore dell’ultimo periodo e riporta il Diavolo alla conquista di un trofeo. Il tecnico portoghese stravolge l’ambiente nel giro di pochi giorni, con una scossa di carattere e motivazione.
Inter travolta nel secondo tempo
Dopo la rete di Lautaro allo scadere della prima frazione e l’immediato raddoppio firmato da Taremi ad avvio ripresa, i nerazzurri subiscono un crollo verticale, fino alla decisiva rete di Abraham che ha completato la rimonta rossonera. I nerazzurri non gestiscono il doppio vantaggio e vengono travolti dallo tsunami Milan nel finale. Non sempre vince il più forte, molto spesso vince chi ha più fame.
Leao trascina il Milan alla vittoria
Il tanto discusso Rafa Leao, da molti ritenuto il problema del Milan, subentra nel secondo tempo e si prende sulle sue spalle l’intera squadra nel momento decisivo. Le sue cavalcate sulla fascia sinistra, supportate dalle iniziative di Hernandez, hanno fatto la differenza nel secondo tempo. Conceicao ha elogiato a lungo il supporto del suo connazionale e nelle prossime partite avremo la risposta all’interrogativo: “Leao è un problema ingombrante o una risorsa preziosa?”
Le assenze di Thuram e Calhanoglu penalizzano l’Inter
Gli infortuni delle due stelle nerazzurre hanno complicato i piani di Simone Inzaghi, che ha dovuto rimpiazzarli con Taremi ed Asllani. L’iraniano è stato autore del raddoppio, mentre l’albanese non si è dimostrato all’altezza delle aspettative.
Nei derby non esistono favoriti
I due derby di Milano e Roma sono stati vinti dalle due squadre che partivano con gli sfavori del pronostico. Questa è la prova che ogni partita è un discorso a parte, specie se si tratta di stracittadine in cui l’aspetto motivazionale è determinante.